Presso Bourges in Francia, sant’Orsino, primo vescovo, che annunciò al popolo Cristo Signore e per i credenti, per la massima parte poveri, trasformò in chiesa la casa di Leucadio, senatore delle Gallie ancora pagano.
A Napoli, sant'Agrippino, vescovo, che fu tra i primi che antichi documenti dichiarano difensore della città.
A Verdun nella Gallia belgica, ora in Francia, san Vito, vescovo.
A Costantinopoli, sante Eustolia e Sópatra, vergini e monache.
A Lodève nella Gallia narbonense, ora in Francia, san Giorgio, vescovo.
A Signa presso Firenze, beata Giovanna, vergine, che condusse vita solitaria per Cristo.
Ad Ancona, beato Gabriele Ferretti, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che rifulse nell’assistenza ai bambini e ai malati, nell’obbedienza e nell’osservanza della regola.
A Bologna, beato Ludovico Morbioli, che, convertitosi a Dio da una vita immersa nel vizio, scelse un severo tenore di vita da penitente e richiamò con la parola e con l’esempio i cittadini alla pietà.
A Murano in Veneto, beato Grazia da Cáttaro, religioso dell’Ordine di Sant’Agostino, che, dopo essere vissuto in grande povertà alla guida di una piccola imbarcazione per procurarsi il cibo, spinto dai sermoni del beato Simone da Camerino, chiese di poter indossare l’abito religioso e condusse
una vita pia.
A Oxford in Inghilterra, beato Giorgio Napper, sacerdote e martire, che tanto nell’esercizio clandestino del suo ministero quanto in carcere operò mirabilmente per guadagnare anime a Cristo nella Chiesa e per il suo sacerdozio meritò di ricevere, sotto il re Giacomo I, la corona del martirio.
A Digione in Francia, beata Elisabetta della Santissima Trinità Catez, vergine dell’Ordine delle Carmelitane Scalze, che sin dalla fanciullezza cercò e contemplò nel profondo del cuore il mistero della Trinità e, ancora giovane, tra molte tribolazioni, giunse, come aveva desiderato, all’amore, alla
luce, alla vita.
Nella cittadina di Borysów in Polonia, beato Enrico Hlebowicz, sacerdote e martire, fucilato durante la guerra in odio alla fede.
A Roma, beato Luigi Beltrame Quattrocchi, che, padre di famiglia, nelle faccende pubbliche come in quelle private osservò i comandamenti di Cristo e li proclamò con diligenza e probità di vita.