A Bologna, santi Vitale e Agricola, martiri, dei quali, secondo quanto racconta sant’Ambrogio, il primo fu dapprima schiavo dell’altro, poi compagno di martirio: Vitale, infatti, patì tali tormenti da non esserci più parte del suo corpo senza ferita; Agricola, per nulla atterrito dal supplizio del suo schiavo, lo imitò nel martirio subendo la crocifissione.
A Mira in Licia, nell’odierna Turchia, santi martiri Nicandro, vescovo, e Ermete, sacerdote.
Commemorazione di san Pierio, sacerdote di Alessandria, che, insigne filosofo, ma ancor più illustre per l’integrità di vita e la volontaria povertà, istruì con cura il popolo nella Sacra Scrittura al tempo in cui Teona reggeva la Chiesa di Alessandria e, finita l’epoca delle persecuzioni, riposò a Roma nella pace.
A Rodez in Aquitania, ora in Francia, sant’Amanzio, vescovo, che si ritiene sia stato il primo presule di questa città.
A Maastricht nel Brabante, nell’odierna Olanda, san Perpetuo, vescovo.
A Treviri in Austrasia, nell’odierna Germania, santa Modesta, badessa, che, consacrata a Dio fin dall’infanzia, resse per prima in questa città il gregge delle vergini consacrate del monastero di Öhren e fu unita a santa Gertrude di Nivelles da grande amicizia in Dio.
Ad Székesfehérvár in Pannonia, nell’odierna Ungheria, sant’Emerico o Enrico, figlio di santo Stefano re d’Ungheria, colto da morte prematura.
A Padova, beata Elena Enselmini, vergine dell’Ordine delle Clarisse, che sopportò con mirabile pazienza infinite sofferenze e perfino la perdita della parola.
Presso Cerfroid nel territorio di Meaux in Francia, san Felice di Valois, che, dopo avere condotto per lungo tempo vita solitaria, si ritiene sia stato compagno di san Giovanni de Matha nel fondare l’Ordine della Santissima Trinità per la liberazione degli schiavi.
Nel convento degli Scozzesi presso Nantes in Francia, beata Francesca di Amboise, che, duchessa di Britannia, fondò a Vannes in Francia un Carmelo femminile, nel quale poi, rimasta vedova, si ritirò come ancella di Cristo.