A Terracina sulla costa del Lazio, san Cesario, martire.
A Digione nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Benigno, venerato come sacerdote e martire.
A Clermont-Ferrand in Aquitania, nell’odierna Francia, sant’Austremonio, vescovo, che si dice abbia predicato in questa città la parola di salvezza.
A Parigi sempre in Francia, san Marcello, vescovo.
Nel territorio di Bourges in Aquitania, san Romolo, sacerdote e abate.
A Tivoli nel Lazio, san Severino, monaco.
A Milano, san Magno, vescovo.
Ad Angers in Neustria, sempre in Francia, san Licinio, vescovo, al quale il papa san Gregorio Magno raccomandò alcuni monaci diretti in Inghilterra.
A Larchant nella regione del Gâtinais in Francia, san Maturino, sacerdote.
Nel territorio di Thérouanne nell’odierna Francia, sant’Audomaro, che fu discepolo di sant’Eustasio abate di Luxeuil e, nominato vescovo di Thérouanne, rinnovò la fede cristiana di questa regione.
A Borgo Sansepolcro in Umbria, beato Raniero d’Arezzo, religioso dell’Ordine dei Minori, che rifulse per umiltà, povertà e pazienza.
A Lisbona in Portogallo, beato Nonio Álvarez Pereira, che fu dapprima comandante generale delle forze armate del regno e poi, accolto come oblato nell’Ordine dei Carmelitani, condusse vita povera e nascosta in Cristo.
A Shimabara in Giappone, beati Pietro Paolo Navarro, sacerdote, Dionigi Fujishima e Pietro Onizuka Sandayu, religiosi, della Compagnia di Gesù, e Clemente Kyuemon, martiri, messi al rogo in odio alla fede cristiana.
Nella città di Hai Duong nel Tonchino, ora Viet Nam, santi martiri Girolamo Hermosilla e Valentino Berrio Ochoa, vescovi, e Pietro Almató Ribeira, sacerdote, dell’Ordine dei Predicatori, decapitati per ordine dell’imperatore Tu Duc.
A Monaco di Baviera in Germania, beato Ruperto Mayer, sacerdote della Compagnia di Gesù, che, solerte nella direzione dei fedeli, nell’assistenza ai poveri e agli operai e nella predicazione della parola di Dio, subì le persecuzioni dell’empio regime nazista, dapprima deportato in un campo di prigiona e poi in un monastero senza più alcun contatto con i fedeli.
Nella cittadina di Mukacevo in Ucraina, beato Teodoro Giorgio Romzsa, vescovo e martire, che, in tempo di proibizione della fede, meritò di conseguire la palma della gloria per aver conservato la fedeltà alla Chiesa.