San Gaetano da Thiene, sacerdote, che a Napoli si dedicò a pie opere di carità, in particolare adoperandosi per i malati incurabili, promosse associazioni per la formazione religiosa dei laici e istituì i Chierici regolari per il rinnovamento della Chiesa, rimettendo ai suoi discepoli il dovere di osservare l’antico stile di vita degli Apostoli.
Ad Augsburg nella Rezia, oggi in Germania, santa Afra, martire: convertitasi a Cristo da una vita di peccato, si narra che, non ancora battezzata, sia stata data al rogo per aver confessato la sua fede in Cristo.
Ad Arezzo, san Donato, secondo vescovo di questa sede, di cui il papa san Gregorio Magno loda la virtù e l’efficacia della preghiera.
A Châlons nella Gallia belgica, ora in Francia, san Donaziano, vescovo.
A Rouen sempre in Francia, san Vittricio, vescovo, che, ancora soldato, abbandonato sotto l’imperatore Giuliano l’esercito per seguire Cristo, fu sottoposto dal tribuno a molte torture e condannato a morte; liberato in seguito, divenne vescovo e portò alla fede cristiana anche le popolazioni dei Morini e dei Nervi.
A Besançon in Burgundia, nell’odierna Francia, san Donato, vescovo, che compose una regola per le vergini secondo gli insegnamenti dei santi Benedetto, Colombano e Cesario.
A Venezia, beato Giordano Forzaté, abate, che fu fondatore di monasteri a Padova e, non potendo evitare, nonostante i suoi sforzi, la rovina della patria, da pio esule si addormentò nella pace del Signore, lasciando un esempio di onestà, integrità di costumi e scienza.
A Messina, sant’Alberto degli Abbati, sacerdote dell’Ordine dei Carmelitani, che con la sua predicazione convertì molti Giudei a Cristo e provvide di viveri la città assediata.
Presso Sassoferrato nelle Marche, beato Alberto, monaco dell’Ordine Camaldolese, insigne per austerità e scrupolosa osservanza della regola.
All’Aquila, beato Vincenzo, religioso dell’Ordine dei Minori, celebre per umiltà e spirito di profezia.
Nella città di Gondar in Etiopia, beati Agatangelo (Francesco) Nourry da Vendôme e Cassiano (Gonsalvo) Vaz López-Netto da Nantes, sacerdoti dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e martiri, che in Siria, Egitto ed Etiopia cercarono di riconciliare con la Chiesa cattolica i cristiani separati, ma furono per ordine del re d’Etiopia appesi a degli alberi con il loro stesso cordone e lapidati.
A Lancaster in Inghiltera, beati Martino di San Felice (Giovanni) Woodcock, dell’Ordine dei Frati Minori, Edoardo Bamber e Tommaso Whitaker, sacerdoti e martiri, condannati all’impiccagione per essere entrati da sacerdoti nei domini del re Carlo I.
A York sempre in Inghilterra, beato Nicola Postgate, sacerdote e martire, che fu appeso al patibolo sotto il re Carlo II a motivo del suo sacerdozio, che per circa cinquant’anni aveva esercitato clandestinamente tra i poveri.
Nella cittadina di Górka Duchowna vicino a Pozna in Polonia, beato Edmondo Bojanowski, che si adoperò con grande impegno per istruire i poveri e i contadini ai precetti del Vangelo e fondò la Congregazione delle Ancelle dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio.
A Colima in Messico, san Michele de la Mora, sacerdote e martire, che, nel corso della persecuzione contro la Chiesa, ricevette in quanto sacerdote la corona del martirio.