Presso l’odierna Fiumicino, santi Eutropio, Zosima e Bonosa, martiri.
A Cartagine, nell’odierna Tunisia, sulla via detta degli Scillitani nella basilica di Fausto, deposizione di san Felice, vescovo di Tubzak e martire, che, ricevuto dal procuratore Magniliano l’ordine di dare alle fiamme i libri della Bibbia, rispose che avrebbe bruciato se stesso piuttosto che la Sacra Scrittura e fu per questo trafitto con la spada dal proconsole Anulino.
Sempre nello stesso luogo, commemorazione dei santi Catulino, diacono e martire, in onore del quale sant’Agostino tenne un sermone al popolo, e altri martiri, che riposano nella basilica di Fausto.
Ad Alessandria d’Egitto, santi martiri Filippo e dieci bambini.
Nell’isola di Ténedo nel mare Egeo davanti alle coste dell’Ellesponto, sant’Abudemio, martire.
A Nisibi in Mesopotamia, nel territorio dell’odierna Turchia, san Giacomo, primo vescovo di questa città, che partecipò al Concilio di Nicea e governò in pace il suo gregge, nutrendolo e difendendolo dall’assalto dei nemici della fede.
A Roermond sulla Mosa in Austrasia, nell’odierna Olanda, san Plechelmo, vescovo, che, originario della Northumbria, annunciò a molti le ricchezze di Cristo.
Ad Ansbach in Franconia, ora in Germania, san Gumberto, abate, che fondò nella sua villa questo cenobio.
Nella Tessaglia in Grecia, transito di san Giuseppe, vescovo di Salonicco, fratello di san Teodoro Studita: dapprima monaco, compose moltissimi inni; quindi, non appena elevato all’episcopato, patì molte e aspre difficoltà per difendere la disciplina ecclesiastica e il culto delle sacre immagini e, relegato in esilio in Tessaglia, vi morì oppresso dalla fame.
A Napoli, sant’Atanasio, vescovo, che, dopo aver sofferto molto da parte del suo empio nipote Sergio, fu scacciato dalla sua sede e passò al cielo a Veroli tra i monti Ernici nel Lazio afflitto dalle tribolazioni.
A Kiev nell’odierna Ucraina, san Vladimiro principe, che ricevette al battesimo il nome di Basilio e spese le sue forze a diffondere tra i popoli a lui soggetti la retta fede.
A Ratzeburg nell’Alsazia, ora in Germania, sant’Ansuero, abate e martire, che fu lapidato con altri ventotto monaci dai Vinédi insorti contro i predicatori della fede cristiana.
A Västerås in Svezia, san Davide, vescovo, che, di nazionalità inglese, dopo essere divenuto monaco cluniacense, partì per convertire gli Svedesi a Cristo e, ormai anziano, morì piamente nel monastero da lui stesso fondato.
A Breslavia in Slesia, nell’odierna Polonia, beato Cesláo, sacerdote tra i primi frati dell’Ordine dei Predicatori, che operò per il regno di Dio in Slesia e altre regioni della Polonia.
Nel villaggio di Moncalieri in Piemonte, beato Bernardo, che, margravio del Baden, fu colto da morte mentre si recava in Oriente in difesa dei popoli cristiani dopo la presa di Costantinopoli da parte dei nemici.
Passione dei beati martiri Ignazio de Azevedo, sacerdote, e trentotto compagni della Compagnia di Gesù, che, mentre si dirigevano verso le missioni in Brasile su una nave chiamata San Giacomo, furono assaliti dai pirati e in odio alla religione cattolica trafitti con spada e lancia.
I loro nomi sono: beati Diego de Andrade, sacerdote, Gonsalvo Henriques, diacono; Antonio Soares, Benedetto de Castro, Giovanni Fernandes, Emanuele Alvares, Francesco Alvares, Giovanni de Mayorga, Stefano Zuraire, Alfonso de Baena, Domenico Fernandes, un altro Giovanni Fernandes, Alessio Delgado, Ludovico Correia, Emanuele Rodrigues, Simon Lopes, Emanuele Fernandes, Alvaro Mendes, Pietro Nunes, Ludovico Rodrigues, Francesco de Magalhães, Nicola Dinis, Gaspare Alvares, Biagio Ribeiro, Antonio Fernandes, Emanuele Pacheco, Pietro de Fontoura, Andrea Gonçalves, Mauro Vaz, Diego Pires, Marco Caldeira, Antonio Correia, Ferdinando Sanchez, Gregorio Escrivano, Francesco Perez Godoy, Giovanni da Zafra, Diovanni de San Martin, religiosi, e Giovanni, che è stato aggiunto.
A Campi Salentina in Puglia, san Pompilio Maria Pirrotti, sacerdote dell’Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, insigne per austerità di vita.
In una galera ancorata al largo di Rochefort sulla costa francese, beato Michele Bernardo Marchand, sacerdote e martire, che, durante la rivoluzione francese, condotto prigioniero da Rouen su una sordida nave a causa del suo sacerdozio, morì su di essa di malattia.
Nella città di Nam Dinh in Tonchino, ora Viet Nam, san Pietro Nguy n Bà Tuân, sacerdote e martire, che, detenuto in carcere per Cristo, morì oppresso dalla fame sotto
l’imperatore Minh Mang.
A Parigi in Francia, beata Anna Maria Javouhey, vergine, che fondò la Congregazione Cluniacense delle Suore di San Giuseppe per la cura dei malati e la formazione cristiana della gioventù femminile, diffondendola nelle terre di missione.
Nella provincia di My Tho in Cocincina, ora Viet Nam, sant’Andrea Nguyen Kim Thông Nam (Nam Thuông), martire, che, catechista, condannato dopo il carcere all’esilio sotto l’imperatore Tu Duc, legato con catene e caricato di una trave, portò a compimento durante il viaggio il suo martirio.
Nella cittadina di Bielsk Podlaski in Polonia, beato Antonio Beszta-Borowski, sacerdote e martire, che, durante la guerra, fu arrestato da nemici della fede e morì fucilato per Cristo.