Nel monastero di Ely nell’Inghilterra orientale, santa Edeltrude, badessa: figlia del re e lei stessa regina di Northumbria, rifiutate per due volte le nozze, ricevette dal santo presule Vilfrido il velo monacale nel monastero da lei stessa fondato e che, divenuta madre di moltissime vergini, resse con il suo esempio e con i suoi consigli.
A Vannes in Bretagna, san Bilio, vescovo e martire, che si tramanda sia stato ucciso dai Normanni durante la devastazione della città.
A Onhaye nell’Hainault, nell’odierno Belgio, san Valero, sacerdote, che si tramanda sia stato ucciso con un remo, mentre attraversava la Mosa, da un nipote sacerdote, di cui aveva biasimato i costumi.
A Oignies sempre nell’Hainault, nel territorio dell’odierna Francia, beata Maria, che, ricca di doni mistici, con il consenso del marito, visse reclusa in una cella e poi fondò e regolamentò l’Istituto detto delle Beghine.
Nell’eremo di Valmanente nelle Marche, beato Pietro Giacomo da Pesaro, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino.
A Londra in Inghilterra, san Tommaso Garnet, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, ordinato nel Collegio Inglese di Valladolid e poi tornato in Inghilterra, dopo essere stato per due volte arrestato, salì sul patibolo di Tyburn sotto il re Giacomo I.
A Torino, san Giuseppe Cafasso, sacerdote, che si dedicò alla formazione spirituale e culturale dei futuri sacerdoti e a riconciliare a Dio i poveri carcerati e i condannati a morte.
Ad Alatri nel Lazio, beata Maria Raffaella (Santina) Cimatti, vergine, delle Suore della Misericordia per gli Infermi, che condusse una vita umile e nascosta, adoperandosi con cordiale carità e costante attenzione specialmente per i malati e i poveri.