A Cartagine, nell’odierna Tunisia, santi Lucio, Montano, Giuliano, Vittoríco, Vittore e Donaziano, martiri, che, per la religione e la fede che avevano appreso dall’insegnamento di san Cipriano, affrontarono il martirio sotto l’imperatore Valeriano.
Commemorazione dei santi martiri, che in Cappadocia, durante la persecuzione dell’imperatore Massimiano, morirono con le gambe spezzate.
Commemorazione dei santi martiri, che in Mesopotamia, nello stesso periodo, appesi per i piedi e con il capo rivolto in giù, furono soffocati dal fumo e arsi vivi.
A Napoli, sant’Efébo, vescovo, che governò il popolo di Dio con grande santità e lo servì fedelmente.
Presso Langres nella Gallia lugdunense, ora in Francia, passione di san Desiderio, vescovo, che, come si tramanda, vedendo il suo popolo oppresso dai Vandali, si recò dal loro re per supplicarlo, ma, per ordine di costui, fu immediatamente sgozzato, offrendosi serenamente per il bene del gregge a lui affidato.
Presso Subiaco nel Lazio, commemorazione di sant’Onorato, abate, che fu a capo della comunità che era stata in precedenza di san Benedetto.
A Nizza in Provenza, in Francia, san Siagrio, vescovo, che costruì un monastero presso il sepolcro di san Ponzio.
A Sínnada in Frigia, oggi in Turchia, san Michele, vescovo, che, uomo di pace, favorì la concordia tra Greci e Latini; relegato poi in esilio per il culto delle sacre immagini, morì lontano dalla patria.
Presso Gemboux nel territorio di Liegi in Lotaringia, nell’odierno Belgio, deposizione di san Guiberto, monaco, che, abbandonata la vita militare e abbracciata la disciplina della vita monastica, costruì un cenobio su un fondo di sua proprietà, ritirandosi poi nel monastero di Gorze in Lotaringia.
Nella cittadina di Witowo in Polonia, beati Giuseppe Kurzawa e Vincenzo Matuszewski, sacerdoti e martiri, che, durante l’occupazione della patria da parte di una potenza straniera, furono uccisi dai persecutori della Chiesa.