A Pergamo nell’Asia, nell’odierna Turchia, santi martiri Carpo, vescovo di Tiatira, Pápilo, diacono, Agatoníca, sorella di Papilo, e molti altri, che per la loro beata professione di fede ricevettero la corona del martirio.
A Ravenna, sant’Orso, vescovo, che trasferì la sede episcopale di Classe in questa città e dedicò la chiesa cattedrale nel giorno di Pasqua in onore della Santa Anástasis; nello stesso giorno qualche anno più tardi anche egli passò alla gloria della resurrezione.
A Tarragona in Spagna, sant’Ermenegildo, martire, che, figlio di Leovigildo re dei Visigoti seguace dell’eresia ariana, si convertì alla fede cattolica per opera del vescovo san Leandro; rinchiuso in carcere per essersi ribellato alla volontà del padre rifiutandosi di ricevere la comunione da un vescovo ariano nel giorno della solennità di Pasqua, per ordine del padre stesso morì sotto un colpo di scure.
Nel monastero di Santa Maria presso Wast nella regione di Boulogne in Francia, beata Ida, che, vedova di Eustachio conte di Boulogne, rifulse per la sua generosità verso i poveri e per lo zelo del decoro della casa di Dio.
A Saint-David in Galles, san Carádoco, sacerdote ed eremita, che abbandonò la corte regia, dove era suonatore d’arpa, quando vide che i cani vi erano amati più degli uomini, e imparò dall’abate Teliavo a servire Dio.
Nel monastero cistercense di Roosendaal nel Brabante, nell’odierna Olanda, beata Ida, vergine, che patì molto da parte del padre prima di entrare nella vita monastica e con l’austerità di vita imitò nel suo corpo la passione di Cristo.
Nel monastero di Fonte Avellana nelle Marche, beato Albertino, eremita e priore di una comunità di eremiti, che preferì la solitudine agli onori e cercò di riconciliare città tra loro nemiche.
Città di Castello in Umbria, beata Margherita, vergine delle Suore della Penitenza di San Domenico, che, sebbene cieca e storpia fin dalla nascita e abbandonata dai suoi genitori, confidò sempre in cuore suo nel nome di Gesù.
A Rochester in Inghilterra, beati Francesco Dickenson e Milone Gerard, sacerdoti e martiri, che, tornati in patria dal Collegio Inglese di Reims per esercitarvi clandestinamente il ministero sacerdotale, sotto la regina Elisabetta I furono sospesi alla forca e sottoposti ad altre atroci torture.
A York sempre in Inghilterra, beati Giovanni Lockwood e Edoardo Catherick, sacerdoti e martiri sotto il re Carlo I, il primo dei quali, di ottantasette anni e già due volte sfuggito alla condanna capitale per il suo sacerdozio, volle precedere sul patibolo il più giovane e affranto compagno, per incoraggiarlo al glorioso martirio.
Nell’isola di Réunion nell’Oceano Indiano, beato Scubilione (Giovanni Bernardo) Rousseau, religioso dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che istruì instancabilmente i fanciulli e diede aiuto ai poveri e speranza agli schiavi.
Nel villaggio di Totoclán nella regione di Guadalajara in Messico, san Saba Reyes, sacerdote e martire, che morì durante la persecuzione messicana per Cristo Sacerdote e Re dell’universo.