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mercoledì 07 Agosto 2024

Ufficio delle letture

SANTI SISTO II, PAPA, E COMPAGNI, MARTIRI - MEMORIA FACOLTATIVA
Grandezza Testo A A A
V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell’amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.

 
Oppure:
 
Rex glorióse mártyrum,
coróna confiténtium,
qui respuéntes térrea
perdúcis ad cæléstia.
Aurem benígnam prótinus
appóne nostris vócibus;
tropæa sacra pángimus,
ignósce quod delíquimus.
Tu vincis in martyribus
parcéndo confessóribus;
tu vince nostra crimina
donándo indulgéntiam.
Præsta, Pater piíssime,
Patríque compar Unice,
cum Spíritu Paráclito
regnans per omne sæculum. Amen.
1 ant.
Nell’intimo soffriamo,
          aspettando la redenzione del nostro corpo.
SALMO 38    Preghiera nella malattia

La creazione è stata sottomessa alla caducità... e nutre
la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù
della corruzione per entrare nella gloria dei figli di
Dio... ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione
del nostro corpo
(cfr. Rm 8, 20-23).
 
I    (2-7)
Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta *
   per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca *
   mentre l’empio mi sta dinanzi».
Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, *
   la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il cuore nel mio petto, *
   al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato: *
   «Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
   e saprò quanto è breve la mia vita».
Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni, *
   la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive, *
   come ombra è l’uomo che passa;
solo un soffio che si agita, *
   accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
1 ant.
Nell’intimo soffriamo,
          aspettando la redenzione del nostro corpo.
2 ant.
Ascolta la mia preghiera, Signore,
          non essere sordo al mio pianto.
II    (8-14)
Ora, che attendo, Signore? *
   In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe, *
   non rendermi scherno dello stolto.
Sto in silenzio, non apro bocca, *
   perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi colpi: *
   sono distrutto sotto il peso della tua mano.
Castigando il suo peccato tu correggi l’uomo, †
   corrodi come tarlo i suoi tesori. *
   Ogni uomo non è che un soffio.
Ascolta la mia preghiera, Signore, *
   porgi l’orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime, †
   poiché io sono un forestiero, *
   uno straniero come tutti i miei padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
   prima che me ne vada e più non sia.
2 ant.
Ascolta la mia preghiera, Signore,
          non essere sordo al mio pianto.
3 ant.
Fiorente come un olivo
          chi si abbandona in Dio.
SALMO 51    Contro un calunniatore

Chi si vanta si vanti nel Signore
(1 Cor 1, 31).
Perché ti vanti del male, *
   o prepotente nella tua malizia?
Ordisci insidie ogni giorno; †
   la tua lingua è come lama affilata, *
   artefice di inganni.
Tu preferisci il male al bene, †
   la menzogna al parlare sincero. *
   Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.
Perciò Dio ti demolirà per sempre, †
   ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda *
   e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
Vedendo, i giusti saran presi da timore *
   e di lui rideranno:
«Ecco l’uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, †
   ma confidava nella sua grande ricchezza *
   e si faceva forte dei suoi crimini».
Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. †
   Mi abbandono alla fedeltà di Dio *
   ora e per sempre.
Voglio renderti grazie in eterno *
   per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono, *
   davanti ai tuoi fedeli.
3 ant.
Fiorente come un olivo
          chi si abbandona in Dio.
V.
L’anima mia spera nel Signore,

R.
e aspetto sulla sua parola.
PRIMA LETTURA

​Dal libro del profeta Amos
9, 1-15
La salvezza dei giusti
Vidi il Signore che stava presso l'altare e mi diceva: 
«Percuoti il capitello
e siano scossi gli architravi,
spezza la testa di tutti
e io ucciderò il resto con la spada;
nessuno di essi riuscirà a fuggire,
nessuno di essi scamperà.
Anche se penetrano negli inferi,
di là li strapperà la mia mano;
se salgono al cielo,
di là li tirerò giù;
se si nascondono in vetta al Carmelo,
da là li scoverò e li prenderò;
se si occultano al mio sguardo in fondo al mare,
là comanderò al serpente di morderli;
se vanno in schiavitù davanti ai loro nemici,
là comanderò alla spada di ucciderli.
Io volgerò gli occhi su di loro
per il male e non per il bene».
Il Signore, Dio degli eserciti,
colpisce la terra ed essa si fonde
e tutti i suoi abitanti prendono il lutto;
essa si solleva tutta come il Nilo
e si abbassa come il fiume d'Egitto.
Egli costruisce nel cielo il suo soglio
e fonda la sua volta sulla terra;
egli chiama le acque del mare
e le riversa sulla terra;
Signore è il suo nome.
Non siete voi per me come gli Etiopi, Israeliti?
Parola del Signore.
Non io ho fatto uscire Israele dal paese d'Egitto,
i Filistei da Caftor e gli Aramei da Kir?
Ecco, lo sguardo del Signore Dio
è rivolto contro il regno peccatore:
io lo sterminerò dalla terra,
ma non sterminerò del tutto la casa di Giacobbe,
oracolo del Signore.
Ecco infatti, io darò ordini
e scuoterò, fra tutti i popoli la casa d'Israele
come si scuote il setaccio
e non cade un sassolino per terra.
Di spada periranno tutti i peccatori del mio popolo,
essi che dicevano: «Non si avvicinerà,
non giungerà fino a noi la sventura».
In quel giorno rialzerò la capanna di Davide
che è caduta;
ne riparerò le brecce, ne rialzerò le rovine,
la ricostruirò come ai tempi antichi,
perché conquistino il resto di Edom
e tutte le nazioni
sulle quali è stato invocato il mio nome,
dice il Signore, che farà tutto questo.
Ecco, verranno i giorni,  
- dice il Signore -
in cui chi ara si incontrerà con chi miete
e chi pigia l'uva con chi getta il seme;
dai monti stillerà il vino nuovo
e colerà giù per le colline.
Farò tornare gli esuli del mio popolo Israele,
e ricostruiranno le città devastate
e vi abiteranno;
pianteranno vigne e ne berranno il vino;
coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto.
Li pianterò nella loro terra
e non saranno mai divelti da quel suolo
che io ho concesso loro,
dice il Signore tuo Dio. 
 
RESPONSORIO             Cfr. At  15, 16. 17. 14. 15

R.
Ritornerò e riedificherò la tenda di Davide, dice il
Signore.
*
Mi cercheranno tutte le genti sulle quali è
stato invocato il mio nome.

V.
Dio ha vouto scegliere tra i pagani un popolo per
consacrarlo al suo nome, come sta scritto:

R.
Mi cercheranno tutte le genti sulle quali è stato
invocato il mio nome.
SECONDA LETTURA
Dalle «Lettere» di san Cipriano, vescovo e martire
(Lett. 80; CSEL 3, 839-840)
Per i soldati di Cristo non c’è morte, ma la corona della gloria
   Mio caro fratello, non ho potuto inviarti subito un mio scritto perché nessuno dei chierici di questa chiesa poteva muoversi, trovandosi tutti sotto la bufera della persecuzione, che però, grazie a Dio, li ha trovati interiormente dispostissimi a passare subito al cielo.
   Ti comunico ora le notizie in mio possesso.
   Sono ritornati i messi che io avevo spedito a Roma perché appurassero e riferissero la decisione presa dalle autorità a mio riguardo, di qualsiasi genere essa potesse essere, e metter fine, così, a tutte le illazioni e ipotesi incontrollate che circolavano. Ed ecco ora qual è la verità debitamente accertata.
   L’imperatore Valeriano ha spedito al senato il suo rescritto col quale ha deciso che vescovi, sacerdoti e diaconi siano subito messi a morte. I senatori, i notabili e quelli che hanno il titolo di cavalieri romani siano privati di ogni dignità ed anche dei beni. Se poi, anche in seguito alla confisca, dovessero irrigidirsi nella professione cristiana, devono essere condannati alla pena capitale. Le matrone cristiane subiscano la confisca di tutti i beni e poi siano mandate in esilio. A tutti i funzionari imperiali, che hanno già confessato la fede cristiana o dovessero confessarla al presente, siano parimenti confiscati tutti i beni. Siano poi arrestati e immatricolati fra gli addetti ai possedimenti imperiali.
   Al rescritto Valeriano aggiunse anche copia di una sua lettera inviata ai governatori delle province eche riguarda la mia persona. Di questa lettera sono in attesa di giorno in giorno, anzi l’affretto con la speranza, saldo e forte nella fede. La mia decisione di fronte al martirio è netta. Lo attendo, pieno di fiducia, come sono, di ricevere la corona della vita eterna dalla bontà e generosità di Dio.
   Vi comunico che Sisto ha subìto il martirio con quattro diaconi il 6 agosto, mentre si trovava nella zona del cimitero.
   Le autorità di Roma hanno come norma che quanti vengono denunciati quali cristiani debbano essere giustiziati e subire la confisca dei beni a beneficio dell’erario imperiale.
   Chiedo che quanto ho riferito sia portato a conoscenza anche degli altri nostri colleghi nell’episcopato, perché dalle loro esortazioni la nostra comunità possa venir incoraggiata e predisposta sempre meglio al combattimento spirituale. Ciò sarà di stimolo a considerare più il bene dell’immortalità che la morte, e a consacrarsi al Signore con fede ardente e fortezza eroica, a godere più che temere al pensiero di dover confessare la propria fede. I soldati di Dio e di Cristo sanno benissimo che la loro immolazione non è tanto una morte, quanto una corona di gloria.
   A te, fratello carissimo, il mio saluto nel Signore.
 
RESPONSORIO              Cfr. 2 Cor 4, 11; Sal 43, 23
R.
A causa di Gesù veniamo esposti alla morte,

*
perché anche la sua vita sia manifestata nella nostra
carne mortale.

V.
Per il Signore ogni giorno siamo messi a morte,
stimati come pecore da macello,

R.
perché anche la sua vita sia manifestata nella nostra
carne mortale.
ORAZIONE
   O Dio, che hai dato al papa san Sisto II e ai suoi compagni la forza di rischiare la propria vita per l’annunzio del Vangelo, concedi anche a noi di essere interiormente rinnovati dalla potenza del tuo Spirito, per diventare docili discepoli e forti testimoni della fede. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.

Memoria facoltativa

SANTI SISTO II, PAPA, E COMPAGNI, MARTIRI - MEMORIA FACOLTATIVA
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