La Nunziatura Apostolica in Italia, con lettera in data 6-XI-1975, Prot. N. 7061/75, ha trasmesso la seguente nota informativa predisposta dalla Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali.
Per disposizione del Concilio Ecumenico Vaticano II ogni anno viene celebrata una «Giornata» delle comunicazioni sociali, che ha come scopo di ricordare le straordinarie possibilità e le gravi responsabilità che derivano per tutti gli uomini, e specialmente per il popolo di Dio, dall'esistenza e dallo sviluppo dei mezzi di comunicazione sociale, quali sono principalmente la stampa, la televisione, la radio, il cinema.
La Giornata mondiale sarà celebrata nel 1976 il 30 maggio. In alcuni Paesi, per ragioni particolari, essa verrà celebrata in una data differente, ma in unione di propositi con la Giornata internazionale.
Il tema proposto per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 1976 è:
LE COMUNICAZIONI SOCIALI DI FRONTE AI DIRITTI
E DOVERI FONDAMENTALI DELL'UOMO
I diritti fondamentali dell'uomo sono da tempo al centro delle preoccupazioni della Chiesa, che ha dedicato all'argomento numerosi e celebri documenti. Occorre specialmente ricordare le Lettere Encicliche «Pacem in terris» e «Populorum progressio» e il Messaggio del Sinodo dei Vescovi 1974 su «I diritti dell'uomo e la riconciliazione». E' stata poi costante la preoccupazione della Chiesa che, nella coscienza degli uomini, e particolarmente dei cristiani, il rispetto e la promozione dei diritti fondamentali dell'uomo non vengano mai dissociati dai doveri, ugualmente fondamentali, il cui fedele adempimento costituisce l'unica valida garanzia del rispetto dei diritti stessi.
L'educazione alla fedeltà ai doveri connessi con i diritti fondamentali dell'uomo, e che richiede un impegno individuale, familiare e sociale, oggi non può compiersi senza l'aiuto dei mezzi di comunicazione sociale.
Il loro linguaggio universale, la loro tempestività, la loro forza emotiva sono particolarmente idonei ad illustrare, rinnovare e rinsaldare le norme morali e gli atteggiamenti di generosità che scaturiscono dai più alti ideali dell'umanità. Il Vangelo è portatore di questi ideali, di queste norme, anzi, dello spirito, senza il quale, pur rivendicando i diritti, non è possibile compiere perfettamente i doveri che garantiscono i diritti accertati.
L'Istruzione Pastorale «Communio et progressio» mette in rilievo i particolari diritti e doveri, più strettamente collegati con l'esistenza e il funzionamento dei mezzi di comunicazione sociale. Si tratta anzitutto del diritto all'informazione, cui corrisponde un complesso di doveri da parte di chi offre l'accesso alle fonti di informazione e di chi presenta la notizia. Questi diritti e doveri si riferiscono anche, e in modo particolare, all'artista e al tecnico, che, attraverso il mezzo audiovisivo, informano sulla realtà e, mediante la rappresentazione scenica, trasmettono un messaggio al pubblico.
Anche il pubblico, spettatore, lettore o uditore, si assume dei doveri nei confronti della comunicazione sociale, una parte decisiva per il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo nella società moderna.
E' dalle scelte quotidiane di ciascuno, dal modo corretto ma efficace di esprimere giuste aspirazioni, che dipende la decisione, di chi è direttamente responsabile degli strumenti, di impegnarli nello sforzo comune, mirante ad assicurare, alla soglia dell'anno 2000, in una solidarietà internazionale, l'attuazione, sul piano giuridico, culturale ed educativo, di presupposti indispensabili per un pieno, reale rispetto dei diritti e dei doveri fondamentali dell'uomo.
Si tratta di una meta storica, resa raggiungibile dall'esistenza dei mezzi di comunicazione sociale, meta, che sarà raggiunta solo se tutti ne saranno convinti e contribuiranno armoniosamente ad attuarla.