Messaggio di Giovanni Paolo II per la XXIV Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
Messaggio di Giovanni Paolo II per la XXIV Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni
e e impetrano la salvezza del mondo. Amen!”
Con tali voti, imparto di cuore la Benedizione Apostolica a voi, venerati Fratelli nell'Episcopato, ai Sacerdoti, ai Religiosi, alle Religiose, a tutto il popolo di Dio e, in modo speciale, ai giovani ed alle giovani che con generoso entusiasmo accolgono l'invito di Gesù a seguirlo.
Dal Vaticano, 16 Ottobre 1987
JOANNES PAULUS PP. II
La Congregazione per l'Educazione Cattolica, con lettera n. 54/88/7 dell'8 gennaio 1988, ha trasmesso il messaggio del Santo Padre per la XXIV Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che si celebrerà, quest'anno, il prossimo 24 aprile, IV Domenica di Pasqua.
La Congregazione auspica che «i Vescovi e gli altri Responsabili della vita consacrata possano prendere ispirazione nel preparare la giornata».
Venerati Fratelli nell'Episcopato,
Carissimi Fratelli e Sorelle di tutto il mondo!
1. – Con animo pieno di letizia e di speranza, nel clima della gioia pasquale, Domenica 24 aprile prossimo, celebreremo la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
Sono trascorsi 25 anni da quando l'indimenticabile Papa Paolo VI di venerata memoria volle invitare tutta la Chiesa a pregare per le vocazioni consacrate con una speciale giornata, che ha le sue motivazioni nell'insegnamento (Mt 9,38; Lc 10,2) e nell'esempio di Cristo (Lc 6,12), oltre che nella natura stessa della vocazione, realtà misteriosa e trascendente, la cui sorgente è Dio stesso, e nella funzione della preghiera, come collaborazione efficace al piano salvifico del Padre.
È consolante il poter costatare in questi anni, in diverse parti del mondo, un sensibile aumento di coloro che vengono ammessi al sacerdozio o esprimono il desiderio di seguire Cristo nella via dei “consigli evangelici”; ciò è una riprova che l'impegno e la costanza nel lavoro vocazionale offrono preziosi frutti a chi opera nella vigna del Signore con cuore fiducioso, aperto e instancabile. La crisi, infatti, viene progressivamente superata là dove si vive intensamente la fede, si realizza la rievangelizzazione e si incarna il mistero pasquale di Gesù nella vita delle persone.
2. – La necessità e l'urgenza di avere i continuatori nell’Ordine sacro, nelle missioni, nelle diverse Congregazioni religiose e Istituti secolari è sentita oggi in modo vivo nella Chiesa.
Risuonano come pressante invito le parole del Signore: “Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura” (Gv 4,35), “Pregate il Padrone della messe perché mandi operai alla sua messe” (Mt 9,38). È essenziale cogliere questo invito con fede piena di speranza. Senza preghiera specifica, abituale, insistente, fiduciosa, non può esistere vera pastorale delle vocazioni. Questa preghiera deve lasciare trasparire la propria disponibilità interiore a collaborare in modo operativo alla promozione delle vocazioni; deve chiedere tutto ciò che è necessario non solo per il sorgere delle vocazioni, ma anche per la perseveranza dei chiamati, per la loro santificazione, per la fecondità della loro missione.
3. – La giornata delle vocazioni diventa particolarmente significativa nella celebrazione dell'Anno Mariano, che raccoglie tutti, pastori e fedeli, attorno a Maria, la Madre del Redentore, modello di ogni chiamato e mediatrice di vocazioni.
Ogni chiamato che eleva lo sguardo a Maria, trova in essa un modello perfetto nel conoscere il disegno di Dio; nel porsi con animo risoluto a seguire il Signore secondo la sua volontà; nell'accettare con umiltà e gioia i sacrifici che comporta questa sua scelta di servizio e di amore (cfr. Lc 1,28-38; Gv 19,25).
La comunità credente, mentre adempie i suoi doveri nella cura delle vocazioni, vede in Maria Santissima colei che “con la sua molteplice intercessione continua ad ottenere i doni della salvezza eterna” (Lumen Gentium, 62) – e quindi anche i doni delle vocazioni – e la invoca come madre di tutte le vocazioni. Infatti, con amore di madre Ella coopera alla rigenerazione e formazione dei figli e delle figlie della Chiesa. Le parole dette a Lei da Gesù nell'ora della croce: “Donna ecco il tuo figlio”, e al discepolo: “Ecco tua madre” (Gv 19,26-27), sono parole che determinano il posto di Maria nella vita dei discepoli di Cristo ed esprimono la sua nuova maternità spirituale, nell'ordine della grazia, perché implora il dono dello Spirito Santo, che suscita nuovi figli di Dio (cfr Redemptoris Mater, 44).
4. – Rivolgiamo dunque il nostro sguardo a Maria per vedere e onorare non solo colei che, scelta, preannunciata, preparata e chiamata, più e meglio di ogni altro ha risposto alla vocazione specifica di cui Dio la fece oggetto, ma anche colei che più di ogni altro è interessata a che il disegno di salvezza raggiunga tutti e ciascuno, secondo la mirabile disposizione di Dio, che tutti chiama a collaborare con Lui (cfr I Tm 2,4).
Esorto i Fratelli nell'Episcopato, i Sacerdoti loro collaboratori, gli Ordini e Congregazioni religiose, specialmente se deputati al servizio delle vocazioni da un particolare carisma, i Catechisti, e gli insegnanti e tutti coloro che in diversi modi sono impegnati nell'apostolato vocazionale, perché nella Domenica del “Buon Pastore'' e durante il corso di questo Anno Mariano, nella loro catechesi mettano in risalto questa presenza materna di Maria nel promuovere e guidare le vocazioni. I Santuari mariani sparsi in ogni parte del mondo diventino luoghi privilegiati di animazione vocazionale e centri di preghiera fervorosa per le vocazioni, perché le nostre invocazioni al Padrone della messe trovino accoglienza sotto il patrocinio di Maria.
Esorto ancora una volta le famiglie cristiane, definite il primo seminario e l'insostituibile riserva delle vocazioni (cfr Optatam totius, 2), perché sappiano creare un clima di preghiera cristiana e mariana che favorisca tra i figli l'ascolto della voce del Signore, la loro generosa risposta e la perseveranza gioiosa.
Ai giovanisoprattutto il mio messaggio si fa invito ed esortazione. Vorrei che la gioventù di tutto il mondo si avvicinasse maggiormente a Maria. Ella porta in sé un segno indistruttibile della giovinezza e della bellezza che non passano mai. Che i giovani abbiano sempre più fiducia in Lei, che a Lei affidino la vita che è davanti a loro.
A Maria, madre della divina grazia, affido le vocazioni. La nuova primavera delle vocazioni, il loro aumento in tutta la Chiesa diventi una particolare prova della sua presenza materna nel mistero di Cristo, ai nostri tempi, e nel mistero della sua Chiesa su tutta la terra.
PREGHIAMO
“A Te ci rivolgiamo, madre della Chiesa. A Te che con il tuo Fiat hai dischiuso la porta alla presenza di Cristo nel mondo, nella storia e nelle anime, accogliendo in umile silenzio e totale disponibilità la chiamata dell'Altissimo.
Fà che molti uomini e donne sappiano percepire ancora oggi la voce invitante del tuo figlio: “seguimi!”. Fà che trovino il coraggio di lasciare le loro famiglie, le loro occupazioni, le loro speranze terrene e seguano Cristo sulla via da lui tracciata.
Stendi la tua mano materna sui Missionari sparsi in tutto il mondo, sui Religiosi e le Religiose che assistono gli anziani, i malati, gli impediti, gli orfani; su quanti sono impegnati nell'insegnamento, sui membri degli istituti secolari, fermenti silenziosi di opere buone; su coloro che nella clausura vivono di fede e di amor
GIOVANNI PAOLO II
16 Ottobre 1987