COMUNICATO DEI LAVORI
Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana si è riunito a Roma, presso la sede della C.E.I., dall´11 al 14 gennaio 1988.
1. – “Dio che si è fatto uomo, ha accolto nella sua missione salvifica il metro del tempo: in Lui questa storia diventa la storia della salvezza”.
Ricordando queste parole del Santo Padre nell´Omelia del Te Deum di fine anno, i Vescovi del Consiglio Permanente in apertura dei lavori hanno svolto un esame di alcuni problemi aperti nella vita del Paese, sulla scorta della prolusione del Cardinale Presidente. Il Card. Poletti ha ricordato i molteplici aspetti della “questione morale”, richiamando i dati recentemente pubblicati che indicano la diffusione dell´aborto, ampiamente utilizzato anche come metodo di controllo delle nascite, lo sviluppo di una mentalità incline a farsi permissiva nei confronti dell´eutanasia, le dimensioni assunte da fenomeni come la violenza sessuale e quella sui minori. Nello stesso tempo forme istituzionalizzate di violenza, come la diffusione ed il commercio della droga e la pesante ipoteca della criminalità organizzata di matrice mafiosa, continuano a prosperare in un tessuto sociale caratterizzato. da un progressivo allentamento dei vincoli etici. Ulteriore motivo di preoccupazione è la situazione di crescente squilibrio economico e sociale del Mezzogiorno, che assume aspetti drammatici per la gravissima disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile.
Attenti al bene del Paese, al suo ordinato sviluppo, i Vescovi non possono che essere gravemente preoccupati di questa caduta di tensione morale, che riguarda sia i vincoli familiari che quelli sociali.
2. – Passando ad esaminare alcuni aspetti della situazione politica, i Vescovi del Consiglio Permanente hanno rilevato come le stesse massime autorità dello Stato abbiano denunciato, in occasione del quarantesimo anniversario della Costituzione, in termini espliciti e gravemente preoccupati il crescente senso di estraneità dei cittadini verso le istituzioni. I Vescovi si augurano che proprio la riflessione sul quarantesimo anniversario della Costituzione possa offrire lo spunto per una vigorosa reazione a questo processo di sfrangiamento del tessuto etico della società italiana, per recuperare la centralità dei grandi valori morali che essa afferma e che sono propri della tradizione e della cultura umana e cristiana del nostro Paese.
L´intensa attività di studio e di riflessione svoltasi per iniziativa delle Commissioni e degli Uffici della C.E.I. nei mesi scorsi mostra peraltro come la Chiesa italiana sappia analizzare con rigore la società in trasformazione, accompagnandone lo sviluppo con intensa partecipazione e proponendo con serenità e fermezza precisi orientamenti etici. È questo un doveroso servizio al paese: di fronte ai vari aspetti della “questione morale” non può venire meno la forza della verità, sia nella Fede, che nella legge di Dio.
3. – I Vescovi del Consiglio Permanente hanno approfondito questi temi passando a svolgere una riflessione sul piano pastorale per gli anni ´90, in rapporto alla situazione della Chiesa e del Paese. È stata riconfermata la scelta di mantenere al centro dell´impegno pastorale della Chiesa italiana il tema della missionarietà e della nuova evangelizzazione, segnando in tal modo una profonda continuità con i piani pastorali degli anni ´70 e ´80.
È emersa la necessità di una presenza pastorale, e anche sociale e culturale, che si sforzi di evitare una duplice chiusura di orizzonti. Da una parte quella dovuta a un´eccessiva prudenza e preoccupazione di non urtare sensibilità ed evitare contrasti, con il rischio di rendere la fede troppo poco significativa rispetto alla vita concreta e quindi alla fine irrilevante per l´uomo. Dall´altra quella che non tiene abbastanza conto della complessità delle situazioni e del profondo pluralismo della società italiana, con il rischio di rafforzare quelle tendenze laiciste e anticristiane che perseguono l´obiettivo di emarginare la Chiesa, vista come residuo “clericale” in una società secolarizzata.
L´esigenza prioritaria dell´evangelizzazione risulta quindi confermata e nello stesso tempo precisata. La centralità dell´annuncio di Cristo implica e porta con sé quel modello dell´uomo e della vita che in Cristo ci è stato rivelato. Ciò comporta che l´evangelizzazione e la catechesi affrontino, nel concreto della nostra situazione storica, le grandi tematiche dell´antropologia e dell´etica cristiana, nelle loro dimensioni personali e sociali.
Di fronte all´odierna “cultura della soggettività”, che tende a condizionare in senso relativistico anche le convinzioni e gli atteggiamenti dei credenti, soprattutto in campo morale, appare particolarmente necessario mettere in luce la dimensione di verità dell´annuncio cristiano e contemporaneamente l´impulso concreto all´amore del prossimo che da esso scaturisce e che rappresenta il grande segno della sua credibilità. Evangelizzazione e testimonianza della carità potrebbero costituire dunque le fondamentali linee programmatiche della pastorale degli anni ´90.
4. – L´impegno della C.E.I. per la pastorale della famiglia e della vita nell´anno 1988 è stato oggetto di particolare attenzione da parte del Consiglio Permanente. È motivo di fiducia la presenza capillare sul territorio di organismi specifici per la pastorale familiare. I consultori familiari dell´area cattolica nel nostro Paese sono quasi duecento. Ad essi si affianca una vasta rete di centri di aiuto e di accoglienza alla vita, mentre sono largamente diffuse molteplici forme di volontariato delle famiglie. La Commissione Episcopale e l´Ufficio Famiglia della C.E.I. sono impegnati a sostenere le varie iniziative diocesane e regionali, per una loro più organica integrazione, ed a favorire una più sicura qualificazione dei corsi per gli operatori in questo settore.
Il Consiglio Permanente ha esaminato in particolare le linee di una articolata iniziativa ecclesiale in occasione del XX anniversario dell´enciclica “Humanae Vitae”, per rilanciare una proposta di cultura della vita, con particolare riguardo alla vita nascente, alla natalità, alle manipolazioni genetiche, al rispetto dovuto alla vita umana in tutte le sue fasi, fino al termine naturale.
5. – Il Consiglio Permanente ha poi preso in esame l´andamento e le prospettive della pastorale delle vocazioni, che ha trovato la sua formulazione organica nel piano del 1985 “Vocazioni nella Chiesa italiana”. Il Consiglio ha sottolineato l´importanza e la funzione dei centri diocesani vocazioni, che devono costituire il perno di un´azione in cui hanno un ruolo fondamentale la famiglia, la parrocchia, i catechisti, le associazioni e i movimenti giovanili. Nonostante le difficoltà, si stà rivelando molto feconda la scelta di articolare la pastorale delle vocazioni come “itinerari vocazionali”, nei quali i giovani e le ragazze percorrono un cammino organico, personale e comunitario; di formazione e di discernimento della propria chiamata.
6. – La corretta informazione e sensibilizzazione delle comunità ecclesiali e dell´opinione pubblica in ordine ai problemi del sostegno economico della vita e dell´azione pastorale della Chiesa sono state considerate dai Vescovi del Consiglio Permanente, anche in relazione alle prossime scadenze e agli strumenti che gli accordi concordatari mettono a disposizione. Apartire dal lo gennaio 1989 i cittadini potranno infatti erogare offerte deducibili dal proprio reddito in favore del sostentamento del clero, mentre nel maggio del 1990 saranno invitati a scegliere se destinare l´8 per mille delle imposte IRPEF alle esigenze complessive delle attività della Chiesa, ivi compresi gli interventi caritativi nel nostro Paese e nel Terzo Mondo e l´impegno per l´educazione dei ragazzi e dei giovani.
È pertanto urgente preparare ogni cittadino che si sente parte della comunità ecclesiale, o che comunque riconosce l´utilità sociale della sua presenza e della sua azione, non solo ad avvalersi di queste opportunità, ma più fondamentalmente ad essere partecipe e solidale anche sul piano economico.
Atale scopo è stato costituito un gruppo di lavoro presso la Presidenza della C.E.I., con il compito di studiare, promuovere, coordinare le varie attività e iniziative di informazione e sensibilizzazione, assicurando la loro correttezza e trasparenza.
7. – Il Consiglio Permanente è stato informato dell´avvio delle trattative per la revisione di alcune clausole dell´Intesa sull´insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche. I primi incontri con i rappresentanti del Ministero della Pubblica Istruzione si sono svolti in un clima sereno e costruttivo ed è emersa la volontà di giungere rapidamente a soluzioni positive.
I Vescovi del Consiglio si sono inoltre soffermati a considerare la natura di tale insegnamento, sottolineando come esso secondo gli accordi concordatari debba essere svolto “in conformità alla dottrina della Chiesa” e “nel quadro delle finalità della scuola”. Èdunque pretestuosa ogni contrapposizione tra la sua qualificazione cattolica e il suo carattere culturale, come del resto appare con evidenza da tutto il contributo offerto dalla religione cattolica alla storia della cultura.
In questa prospettiva i Vescovi hanno esaminato l´articolazione degli Uffici diocesani e nazionali che si occupano dell´insegnamento della religione, i problemi dei docenti – ai quali attribuiscono importanza prioritaria – e quelli relativi all´applicazione dei programmi ed ai libri di testo.
È stata anche sottolineata l´urgenza di promuovere un´azione di pastorale scolastica più organica e capillare.
8. – I Vescovi del Consiglio Permanente hanno preso in attento esame i problemi connessi alla prossima scadenza del rinnovo degli organi collegiali della scuola di durata triennale. Contro una diffusa tendenza alla disaffezione e al disimpegno, derivate anche da una normativa inadeguata, i Vescovi hanno ribadito l´importanza e l´urgenza di una forte e motivata ripresa della “cultura della partecipazione”, garanzia per una seria e corresponsabile gestione della vita scolastica.
A questo fine hanno approvato gli orientamenti e i criteri operativi proposti alle Consulte Diocesane dall’Ufficio Nazionale di Pastorale Scolastica, ispirati al primato del valore educativo, all´esigenza di una chiara identità cristiana, alla stretta collaborazione con la scuola cattolica, all´attenzione all´insegnamento e agli insegnanti di religione.
9. – Con riferimento alle scadenze pastorali più vicine il Consiglio Permanente ha approvato l´ordine del giorno delle due Assemblee Generali della Conferenza Episcopale Italiana dell´anno 1988, che avranno luogo a Roma dal 2 al 6 maggio e a Collevalenza dal 24 al 27 ottobre.
10. – In sostituzione di S.E. Mons. Filippo Giannini, dimissionario, è stato nominato revisore dei conti della C.E.I. S.E. Mons. Luigi Belloli, Vescovo di Anagni-Alatri.
Il Consiglio Permanente ha inoltre nominato i presidenti della FUCI nelle persone di Giovanni Guzzetta della diocesi di Messina e di Anna Maria Debolini della d
CONSIGLIO EPISCOPALE PERMANENTE
25 Gennaio 1988