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lunedì 19 Agosto 2024

Ufficio delle letture

SAN GIOVANNI EUDES, SACERDOTE - MEMORIA FACOLTATIVA
Grandezza Testo A A A
V.
O Dio, vieni a salvarmi

R.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.
INNO
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuti nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.

1 ant.
Buono è Dio con i giusti
           e i puri di cuore.
SALMO 72    Perché il giusto soffre
 
Beato colui che non si scandalizza di me
(Mt 11, 6).


I    (1-12)
Quanto è buono Dio con i giusti, *
   con gli uomini dal cuore puro!
Per poco non inciampavano i miei piedi, *
   per un nulla vacillavano i miei passi,
perché ho invidiato i prepotenti, *
   vedendo la prosperità dei malvagi.
Non c’è sofferenza per essi, *
   sano e pasciuto è il loro corpo.
Non conoscono l’affanno dei mortali *
   e non sono colpiti come gli altri uomini.
Dell’orgoglio si fanno una collana *
   e la violenza è il loro vestito.
Esce l’iniquità dal loro grasso, *
   dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.
Scherniscono e parlano con malizia, *
   minacciano dall’alto con prepotenza.
Levano la loro bocca fino al cielo *
   e la loro lingua percorre la terra.
Perciò seggono in alto, *
   non li raggiunge la piena delle acque.
Dicono: «Come può saperlo Dio? *
   C’è forse conoscenza nell’Altissimo?».
Ecco, questi sono gli empi: *
   sempre tranquilli, ammassano ricchezze.

1 ant.
Buono è Dio con i giusti
           e i puri di cuore.
2 ant.
I malvagi, che oggi ridono,
          domani piangeranno.
II    (13-20)
Invano dunque ho conservato puro il mio cuore *
   e ho lavato nell’innocenza le mie mani,
poiché sono colpito tutto il giorno, *
   e la mia pena si rinnova ogni mattina.
Se avessi detto: «Parlerò come loro», *
   avrei tradito la generazione dei tuoi figli.
Riflettevo per comprendere: *
   ma fu arduo agli occhi miei,
finché non entrai nel santuario di Dio *
   e compresi qual è la loro fine.
Ecco, li poni in luoghi scivolosi, *
   li fai precipitare in rovina.
Come sono distrutti in un istante, *
   sono finiti, periscono di spavento!
Come un sogno al risveglio, Signore, *
   quando sorgi, fai svanire la loro immagine.
2 ant.
I malvagi, che oggi ridono,
          domani piangeranno.
3 ant.
Chi si allontana da te perisce:
          mio bene è stare vicino a Dio.
III    (21-28)
Quando si agitava il mio cuore *
   e nell’intimo mi tormentavo,
io ero stolto e non capivo, *
   davanti a te stavo come una bestia.
Ma io sono con te sempre: *
   tu mi hai preso per la mano destra.
Mi guiderai con il tuo consiglio *
   e poi mi accoglierai nella tua gloria.
Chi altri avrò per me in cielo? *
   Fuori di te nulla bramo sulla terra.
Vengono meno la mia carne e il mio cuore; †
   ma la roccia del mio cuore è Dio, *
   è Dio la mia sorte per sempre.
Ecco, perirà chi da te si allontana, *
   tu distruggi chiunque ti è infedele.
Il mio bene è stare vicino a Dio: *
   nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere *
   presso le porte della città di Sion.
3 ant.
Chi si allontana da te perisce:
          mio bene è stare vicino a Dio.
V.
Dolci al mio palato le tue parole, Signore,

R.
più che il miele alla mia bocca.
PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaia
3, 1-15
 
Rimproveri contro Gerusalemme
Ecco il Signore, Dio degli eserciti,
toglie a Gerusalemme e a Giuda
ogni genere di sostegno,
ogni riserva di pane
e ogni sostentamento di acqua,
il prode e il guerriero,
il giudice e il profeta,
l'indovino e l'anziano,
il capo di una cinquantina e il notabile,
il consigliere e il mago sapiente
e l'esperto di incantesimi.
Io metterò come loro capi ragazzi,
monelli li domineranno.
Il popolo userà violenza: l'uno contro l'altro,
individuo contro individuo;
il giovane tratterà con arroganza l'anziano,
lo spregevole, il nobile.
Poiché uno afferra l'altro
nella casa del Padre: 
«Tu hai un mantello: sii nostro capo;
prendi in mano questa rovina!».
Ma quegli si alzerà in quel giorno per dire: 
«Non sono un medico;
nella mia casa non c'è pane
né mantello;
non mi ponete
a capo del popolo!».
Certo, Gerusalemme va in rovina
e Giuda crolla,
perché la loro lingua e le loro
opere sono contro il Signore,
fino ad offendere la vista della sua maestà divina.
La loro parzialità verso le persone li condanna
ed essi ostentano il peccato come Sodoma:
non lo nascondono neppure; disgraziati!
Si preparano il male da se stessi.
Beato il giusto, perché egli avrà bene,
mangerà il frutto delle sue opere.
Guai all'empio! Lo colpirà la sventura,
secondo i misfatti delle sue mani avrà la mercede.
Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia
e donne lo dominano.
Popolo mio, le tue guide ti traviano,
distruggono la strada che tu percorri.
Il Signore appare per muovere causa,
egli si presenta per giudicare il suo popolo.
Il Signore inizia il giudizio
con gli anziani e i capi del suo popolo: 
«Voi avete devastato la vigna;
le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case.
Qual diritto avete di opprimere il mio popolo,
di pestare la faccia ai poveri?».
Oracolo del Signore, Dio degli eserciti.
 
RESPONSORIO                          Cfr. Is 3, 10. 11. 13
R.
Beato il giusto: egli avrà bene, e mangerà il frutto
delle sue opere.
*
Guai all'empio: riceverà la paga
delle sue azioni.

V.
Il Signore appare per muovere causa, si presenta
per giudicare il suo popolo.

R.
Guai all'empio: riceverà la paga delle sue azioni.
SECONDA LETTURA
Dal trattato «L’ammirabile Cuore di Gesù» di san Giovanni Eudes, sacerdote
(Lib. 1, 5, § 2-3; Opera omnia 6, 107. 113-115)
Fonte della salvezza e della vera vita
   Pensa, ti prego, che Nostro Signore Gesù Cristo è il tuo vero capo, e che fai parte delle sue membra. Egli ti appartiene come il capo al corpo. Tutto ciò che è suo, è tuo: il suo spirito, il suo cuore, il suo corpo, la sua anima, e tutte le sue facoltà. Tu ne devi usare come di cose tue per servire, lodare, amare e glorificare Dio. Tu gli appartieni come le membra al loro capo. Parimenti egli desidera usare, come cosa che gli appartenga, tutto ciò che è tuo, per indirizzarlo al servizio e alla gloria del Padre suo. Non solamente egli ti appartiene, ma vuole essere in te, vivendo e dominando in te come il capo vive e regna nelle sue membra. Egli vuole che tutto ciò che è in lui viva e domini in te: il suo spirito nel tuo spirito, il suo cuore nel tuo cuore, tutte le facoltà della sua anima nelle facoltà della tua anima, perché anche in te si adempiano queste divine parole: «Glorificate Dio nel vostro corpo» (1 Cor 6, 20) e perché la vita di Gesù si manifesti in te.
   E non basta che tu appartenga al Figlio di Dio, ma devi essere in lui, come le membra sono nel loro capo. Tutto ciò che è in te deve essere incorporato in lui e da lui ricevere vita e guida. Non c’è vera vita per te se non in lui solo, che è la fonte esclusiva della vera vita. Fuori di lui per te non c’è che morte e perdizione. Egli deve essere il solo criterio delle tue iniziative, delle tue azioni, delle tue energie e della tua vita. Tu non devi vivere che di lui e per lui, seguendo queste divine parole: «Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore; se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è tornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi» (Rm 14, 7-9).
   Dunque tu sei una sola cosa con questo stesso Gesù, come le membra sono una sola cosa con il loro capo. Perciò devi avere con lui uno stesso spirito, una stessa anima, una stessa vita, una stessa volontà, uno stesso sentimento, uno stesso cuore. E lui stesso deve essere il tuo spirito, il tuo cuore, il tuo amore, la tua vita e il tuo tutto.
   Ora queste grandi verità traggono origine nel cristiano dal battesimo, vengono accresciute e rafforzate dal sacramento della confermazione e dal buon uso delle altre grazie partecipate da Dio, e ricevono il loro supremo perfezionamento dalla santa Eucaristia.
 
RESPONSORIO                          Rm 14, 9. 8. 7
R.
Per questo Cristo è morto ed è tornato alla vita:
per essere il Signore dei morti e dei vivi.

*
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.

V.
Nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore
per se stesso.

R.
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore.
ORAZIONE
   O Dio, che hai scelto il sacerdote Giovanni Eudes per far conoscere le insondabili ricchezze di Cristo, concedi anche a noi di crescere nella sapienza cristiana, per vivere nella luce del Vangelo. Per il nostro Signore.
       Benediciamo il Signore.

       R.
Rendiamo grazie a Dio.

Memoria facoltativa

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