La Nunziatura Apostolica in Italia, con lettera n. 11453/79 dell'11 agosto 1979, ha trasmesso il seguente comunicato stampa relativo al tema della XIII Giornata Mondiale per la Pace.
COMUNICATO STAMPA
Sua Santità Giovanni Paolo II ha scelto per la XIII Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio 1980) il seguente tema:
«La verità, forza della pace»
Questa scelta nasce da una constatazione: troppi comportamenti del mondo contemporaneo sono opposti alla pace, perché sono contrari alla verità. Troppo spesso la menzogna è presente in molti settori della vita personale e collettiva, e porta il sospetto nei membri che vi appartengono. Il sospetto sostituisce la fiducia dell'uomo nell'uomo e dei popoli negli altri popoli.
I gruppi, i blocchi, le nazioni si ripiegano su se stessi, come altrettante società chiuse. Il sospetto, nato dalla menzogna, genera la paura, la reticenza nel dialogo e rende difficile qualsiasi collaborazione. Il bisogno di autenticità, sentito da molti nostri contemporanei e particolarmente dai giovani, non trovando comportamenti e rapporti veri, rischia di rivolgersi al cinismo, o in contestazione intollerante.
Introdurre la verità nelle relazioni, sia nelle relazioni sociali come in quelle internazionali, nei rapporti politici come in quelli economici, significa lavorare per la pace. Senza la verità, la pace sarà sempre fragile.
Questa verità non consiste solamente in un atteggiamento soggettivo di sincerità tra gli uomini di buona volontà, che sono i soggetti umani della pace; essa designa anche, oggettivamente, la struttura delle cose e, perciò, la natura della pace stessa.
La verità distingue la pace autentica dalle sue contraffazioni.
«La pace sulla terra… non può fondarsi né affermarsi, se non nel rispetto assoluto dell'ordine stabilito da Dio» (Giovanni XXIII nella Pacem in terris, n. 1). E' duratura soltanto una pace che si trova nel suo diritto, ossia che è conforme alla natura dell'uomo e delle cose e conforme al bene comune.
La pace, in definitiva, si fonda sulla verità dell'uomo. Essa sarà autentica e duratura, se è veramente umana. Costruire la pace su questa verità che è l'uomo, significa aiutare l'uomo stesso ad uscire dalle sue attuali alienazioni, invitandolo a diventare di nuovo il soggetto, e non più l'oggetto delle sue proprie invenzioni; significa dare la priorità all'etica sulla tecnica, alla persona sopra le cose, allo spirito sulla materia (cfr. Redemptor hominis, nn. 15-16).
La verità è forza della pace, perché essa determina il ritorno «alle esigenze oggettive dell'ordine morale, della giustizia e dell'amore sociale… ed al primato dell'essere sull'avere» (ibid).
SEGRETERIA GENERALE