Carissimi, sono lieto di incontrarvi quest’oggi in Assisi e celebrare insieme a voi l’Eucaristia in occasione del 34° Corso di formazione nazionale del Progetto Policoro.
In questi giorni di intensa riflessione, torna un tema di fondamentale importanza, già trattato nella recente Settimana Sociale di Cagliari: il lavoro. Si tratta di una questione primaria sia per il contesto sociale e politico, sia anche pastorale. Essa interpella fortemente anche la Chiesa, cui sta a cuore tutto l’uomo, con la sua componente spirituale e materiale. Nel lavoro si sviluppa la vocazione di ogni persona, si mettono a frutto i talenti, si cresce in dignità. Senza il lavoro la vita si svilisce fino a perdere senso.
Ma oggi, come abbiamo fatto a Cagliari, vogliamo affrontare questo tema con una visione positiva e con speranza per il futuro.
La liturgia del tempo di Avvento ci invita a un atteggiamento di veglia: il Signore viene, e vale la pena ridestare il cuore perché Lui trovi spazio nella nostra vita.
La vostra presenza alla Formazione nazionale del progetto Policoro induce a fare nostri due messaggi che ci provengono dalla Parola di Dio che abbiamo ascoltato.
Il primo ci viene offerto dal Vangelo. Il centurione vuole giocare d’anticipo con Gesù perché non si scomodi: nella vita militare basta un ordine dall’alto e ciò che si vuole viene eseguito. Gesù stesso però lo anticipa con la frase: “Verrò e guarirò” il servo ammalato. Gesù intende andare fino in fondo: ciò che guarisce non è la distanza, ma il suo venire a noi. Egli continua a cercarci, tesse relazioni, ci viene incontro per guarire la nostra umanità. Certo, anche noi come il centurione possiamo dirci indegni che Gesù venga a frequentare i nostri ambienti di vita, ma è proprio questa sua ostinazione che ci salva, che ci fa sentire amati e cercati da Lui! …
Testo completo in allegato
S. Em. Card. Gualtiero Bassetti