Carissimi fratelli e Sorelle nel Signore
1. “Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla su di te”. Con queste parole Isaia vede con occhio profetico Israele e, più oltre, la Chiesa e il mondo. L’antico Israele era depositario della Promessa, con lui Dio aveva stabilito il Patto di essere l’uno per l’altro. Era chiaramente un’alleanza asimmetrica: che cosa poteva guadagnarci Dio? Tutto aveva da guadagnare Israele: la benedizione dell’Altissimo, poter camminare guidato da Lui verso la Terra promessa, verso un destino di libertà. E Dio? Solo la gioia – diciamo così – di amare e di rendere libero e felice un popolo. A ben vedere, si ripeteva il rapporto con l’antico Adamo, ricominciava una storia di fiducia data e richiesta, di parola offerta, quella di Dio, e di obbedienza sulla fiducia da parte del popolo. Quante volte però quel popolo – nel deserto e in patria – non si fiderà del Signore nonostante innumerevoli prove di pazienza e di amore! Ma il cuore dell’uomo è ostinato, si indurisce, dimentica presto i momenti di grazia tutto preso dall’immediato: se questo è irto di prove, allora subito dubita di Dio, si lamenta di Lui, recrimina, gli volta le spalle, cerca alternative effimere e dannose. In una parola, cerca altri dei!
…
S. Em. Card. Angelo Bagnasco