A distanza di un anno dalla violenta alluvione che ha colpito questa parte della Città portando via sei vite umane, di cui due giovanissime, siamo qui a pregare per le loro anime, per i familiari e per tutti coloro che sono stati segnati dalla devastazione. La Chiesa, che vive vicina alla gente, è casa per tutti, punto di riferimento e di accoglienza nelle gioie come nei dolori che la vita riserva. Il nostro pensiero va a quei giorni nei quali la violenza dell’acqua ha travolto uomini e cose, case, negozi e scantinati, luoghi di culto, lasciando dietro di sé, oltre che le vittime, difficoltà gravi per il lavoro e per il futuro di molti. Ma il fango non ha soffocato gli animi. Passando in quei giorni da un luogo all’altro, subito ho visto, insieme alla sofferenza e al dolore, la volontà di ricominciare, la voglia di alzare il capo. E, come sempre in queste circostanze, un’altra onda è avanzata, quella della solidarietà: adulti e giovani, vicini di casa e sconosciuti, istituzioni e volontari, hanno dato una mano con generosità. Tutti ringrazio nel nome del Signore che tutto vede e scrive nel libro della
vita.
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S. Em. Card. Angelo Bagnasco