Omelia di S.E. Mons. Crociata in occasione della commemorazione dei defunti – Cei, Roma, 2 novembre 2010
Omelia di S.E. Mons. Crociata in occasione della commemorazione dei defunti - Cei, Roma, 2 novembre 2010
Celebriamo la nostra fede nella risurrezione dei morti e la speranza che, insieme ai nostri e a tutti i defunti, anche noi saremo partecipi della vittoria di Cristo e della sua gloria. Si ravviva la certezza della comunicazione tra mondo visibile e mondo invisibile, la coscienza di essere parte di una rete di relazioni spirituali, che annodano legami oltre i nostri riconoscibili confini perché sorretti dalla grazia del Signore risorto e vivente.
La preghiera che ci accompagna non solo in questo giorno, si arricchisce di una molteplicità di presenze e di voci che rendono corale il nostro rapporto con Dio senza offuscarne l’inconfondibile intimità interpersonale.
Questa certezza di fede e di preghiera non dissolve, però, la drammaticità della morte: se professiamo nella risurrezione di Gesù l’adempimento della profezia di Isaia sulla eliminazione della morte per sempre (cf. 25,6a.7-9), nondimeno continuiamo ad essere insidiati dalla paura e gemiamo nella speranza di essere noi pure liberati (cf.
Rm 8,14-23). E l’attestazione dello Spirito che siamo figli di Dio, non ci esonera dal discernimento ultimo sulla nostra disponibilità vigilante a riconoscere il Signore presente nei diseredati e negli infelici (cf.
Mt 25,31-46).
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S.E. Mons. Mariano Crociata
02 Novembre 2010