La festa della Cattedra di S. Pietro ha origini molto antiche e ben presto assunse il significato di celebrazione dell’insediamento di S. Pietro come vescovo di Roma. In tal modo giungeva a evidenza liturgica e normativa per il popolo cristiano la coscienza apostolica del primato di Pietro nel collegio e nella Chiesa tutta. Questa coscienza poteva esibire un radicamento evangelico nella pagina che abbiamo appena udito proclamare, consegnato attraverso i simboli della pietra e delle chiavi. Oggi ascoltiamo queste parole espressive della volontà del Signore e torniamo a celebrarne la festa con la gratitudine di chi riconosce il valore inestimabile del ministero petrino nella vita della Chiesa per l’unità della fede e la comunione di tutti i credenti, costantemente mantenuto nel corso della sua storia. La gratitudine al Signore si manifesta nella singolarità del nostro tempo di Chiesa per la guida sperimentata del Santo Padre Benedetto XVI, nel cui insegnamento rileviamo attestato in maniera inimitabile quella dimensione del ministero petrino che il termine magistero peculiarmente esprime e che il simbolo della cattedra racchiude, ovvero il suo essere per tutti i credenti maestro autorevole e sapiente. Spontanea nasce nel nostro cuore l’adesione cordiale e incondizionata alla sua parola, perché essa ci riconduce incessantemente al maestro divino, il Signore nostro Gesù Cristo, e ci conferma nella certezza di essere sua Chiesa, così che non accada di allontanarci da essa o di piegarla ad altro scopo che non sia la gloria di Dio e il bene della comunità dei credenti.
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S.E. Mons. Mariano Crociata