Scuola e Università

Messaggio della Presidenza per l’85ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore (26 aprile 2009)

Messaggio della Presidenza per l’85ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore (26 aprile 2009)

rinnovare gli itinerari formativi, per renderli più adatti al tempo presente e significativi per la vita delle persone […] Nello stesso tempo, le persone devono essere aiutate a leggere la loro esistenza alla luce del vangelo, così che trovi risposta il desiderio di quanti chiedono di essere accompagnati a vivere la fede come cammino di sequela del Signore Gesù, segnato da una relazione creativa tra la parola di Dio e la vita di ogni giorno» (Rigenerati per una speranza viva (1 Pt 1,3): testimoni del grande “sì” di Dio all’uomo, 29 giugno 2007, n. 17).

Questo doppio registro educativo non può che costituire l’orizzonte di riferimento anche per l’Università Cattolica, chiamata per vocazione specifica a offrire una proposta culturale e scientifica orientata alla ricerca della verità sull’uomo e sulla storia, e capace di declinare le attese di speranza delle nuove generazioni a partire dalla fedeltà ai valori evangelici. Ciò giustifica e motiva l’invito che rivolgiamo a tutte le Chiese che sono in Italia, perché valorizzino la Giornata come momento di sensibilizzazione delle loro comunità sull’importanza e sui bisogni concreti di questa preziosa e peculiare istituzione accademica.

Roma, 31 marzo 2009

L’85ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore mette a tema l’impegno nella formazione delle nuove generazioni, questione sempre viva, ma particolarmente urgente nell’attuale momento storico.

La consapevolezza della profonda crisi di valori che caratterizza il tempo presente fa crescere – come già scriveva Papa Benedetto XVI nella Lettera alla diocesi e alla città di Roma sul compito urgente dell’educazione (28 gennaio 2008) – la domanda di «un’educazione che sia davvero tale. La chiedono i genitori, preoccupati e spesso angosciati per il futuro dei propri figli; la chiedono tanti insegnanti, che vivono la triste esperienza del degrado delle loro scuole; la chiede la società nel suo complesso, che vede messe in dubbio le basi stesse della convivenza; la chiedono nel loro intimo gli stessi ragazzi e giovani, che non vogliono essere lasciati soli di fronte alle sfide della vita».

In questo senso, parlare di “emergenza educativa” significa anzitutto porsi il problema di una “sfida educativa”, il cui cuore sta nella nuova responsabilità a cui sono chiamati in primo luogo i docenti, soprattutto universitari. Diventa prioritario un più incisivo impegno per sostenere con forza un piano di formazione ed educazione finalizzato non solo alla trasmissione di nozioni e competenze, ma anche alla crescita dell’essere e del pensare: in una parola, alla maturazione integrale dell’individuo, come parte attiva e propositiva della società. Tale obiettivo, sempre più diffusamente percepito come una vera e propria urgenza personale e sociale, esige il rilancio dell’idea stessa di educazione, della sua natura e delle sue finalità.

Questa sfida impegnativa chiama in causa non marginalmente l’università, per evitare che la pur doverosa attenzione alle questioni del metodo porti a trascurare il fatto che l’educazione è un atto finalizzato a una precisa concezione della persona. Educare è una necessità, ma anche un impegno e un rischio da assumere con coraggio, perché il desiderio di verità, di bontà e di bellezza che è nel cuore di ciascuno indichi la via ragionevole di una proposta capace di indirizzare “verso l’oltre” l’intelligenza e la libertà di ogni persona.

E perciò doveroso accompagnare con rispetto e fermezza le giovani generazioni negli anni delle scelte che coincidono con il periodo degli studi universitari, promuovendo in loro la capacità di interrogarsi su quali valori costruire il proprio progetto di vita, favorendo nel contempo relazioni educative autentiche, sostenute da docenti accuratamente preparati, ecclesialmente impegnati e capaci di testimonianza.

Fulgido in proposito è l’esempio del fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Padre Agostino Gemelli, di cui si ricorda proprio quest’anno il cinquantesimo anniversario della scomparsa: brillante scienziato e insigne educatore, si impegnò strenuamente nel realizzare un polo universitario che fosse all’altezza dei migliori atenei italiani e stranieri, perché i giovani disponessero non solo della formazione necessaria per fare fronte ai cambiamenti del Paese, ma anche di una proposta integrale di crescita umana, che non può prescindere dalla dimensione religiosa e più propriamente cristiana.

A questo modello l’Università Cattolica del Sacro Cuore continua a guardare, nella consapevolezza che, anche in una stagione di frammentazione culturale, i credenti non possono rinunciare alla sfida dell’elaborazione di cammini orientati alla realizzazione integrale della persona e al conseguimento del bene comune.

Tale sforzo ben si inserisce nel progetto che, con costanza, la Chiesa in Italia persegue da anni nella ricerca di un rinnovato protagonismo nell’ambito educativo. Il tema è stato puntualmente ribadito nella nota pastorale dopo il Convegno ecclesiale nazionale di Verona: «Ci è chiesto un investimento educativo capace di

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31 Marzo 2009

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Come prendersi cura di qualcuno è un tema che da sempre affascina l’umanità. Abbiamo iniziato dalla semplicità di piccoli gesti di aiuto per poi definire nel tempo forme di cura organizzata sempre più evolute. La sapienza del cristianesimo e il senso di una solidarietà diffuse hanno generato l’ospedale insieme ad altre strutture specializzate. Nel tempo, tutti i paesi nel mondo si sono dotati di un sistema più o meno ampio di assistenza.In Italia, la cura delle persone affette da problemi di salute ha un carattere universalistico. Chiunque risieda, anche temporaneamente, sul nostro territorio ha diritto ad essere curato. Oggi, questo sistema presenta punti di crescente criticità. Cosa pensare? Che fare? Quali correttivi applicare? Quale contributo può dare la comunità cristiana?Sono alcune delle domande che questo convegno nazionale vuole affrontare.Per le modalità di iscrizione e il Programma provvisorio in continuo aggiornamento visita il Sito web del Convegno nazionale di Pastorale della salute CEINote organizzative
Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l‘edilizia diculto XL CONCORDATO. 40 anni di intese e progetti per la promozione dei Beni Culturali Ecclesiastici
Il 10 e il 11 maggio 2024 si terrà a Catania la Giornata Nazionale "XL CONCORDATO. 40 anni di intese e progetti per la promozione dei Beni Culturali Ecclesiastici"Il convegno è promosso dall´Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l´edilizia di culto e dalla diocesi di Catania con la partecipazione del Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica e delle associazioni professionali di settore AMEI - Associazione musei ecclesiastici italiani - , AAE -Associazione archivistica ecclesiastica - e ABEI - Associazione bibliotecari ecclesiastici italiani-.L´evento si svolgerà presso la sala della Pinacoteca del Museo Diocesano di Catania (ingresso da via Etnea 8). Si rivolge agli incaricati regionali e diocesani per i beni culturali ecclesiastici e l´edilizia di culto, ai responsabili e agli operatori degli Istituti culturali ecclesiastici.Diversi i temi affrontati: le prospettive di lavoro a quarant’anni dalla revisione del Concordato, le relazioni istituzionali che ha generato, l´impatto dell’8xmille alla Chiesa cattolica su crescita dei territori, valorizzazione e comunicazione dei beni culturali ecclesiastici.Il convegno apre l’edizione 2024 delle Giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico che si svolgeranno dall’11 al 19 maggio su tutto il territorio nazionale.ISCRIZIONEAvviene unicamente attraverso la compilazione della scheda on-line, collegandosi al seguente link:  BCEGiornatanazionaleCatania2024L’iscrizione è valida se accompagnata dal versamento on line della quota organizzativa con carta di credito (modalità consigliata) o con bonifico bancario (l’attestazione di pagamento è da allegare all’iscrizione).Il termine per le adesioni è il 20 aprileN.B. Le iscrizioni potrebbero essere chiuse prima del termine, al raggiungimento del numero limite dei 180 posti disponibili.COSTIPer entrambe le giornate di convegno è richiesto il contributo di 35,00 euro che comprende:- Il pranzo e la cena del 10 maggio; il pranzo dell’11 maggio.- I coffee break e le visite previste dal programma dalla sera del 10 maggio.Escursione opzionale sull’Etna nel pomeriggio di sabato 11 maggioPer l’eventuale partecipazione è richiesto un contributo organizzativo aggiuntivo di 15,00 euro a persona, da versare al momento dall’iscrizione.La partenza (ore 14:00) ed il rientro (19:30) sono previsti in Piazza Duomo.L’escursione ha inizio a quota 1.923 metri dalla stazione di partenza della Funivia dell’Etna, presso il piazzale Rifugio Sapienza a Etna Sud.Con la telecabina si giunge alla Stazione di monte a 2.500 metri e da qui, a bordo di bus 4×4, si raggiunge la quota massima consentita dalle autorità competenti in area sommitale. Come previsto dalla normativa in vigore, l’escursione prosegue accompagnati dalle Guide Alpine/Vulcanologiche Abbigliamento necessario: scarpe da tennis o da trekking, giacca a vento, cappello.Il pagamento della quota può essere effettuato on-line, direttamente sul sistema di gestione delle iniziative mediante carte di credito, oppure attraverso bonifico alle seguenti coordinate bancarie:IBAN: IT 17 U 05034 11750 000000165900 sul conto intestato alla CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, specificando nella causale: codice iniziativa 22350 – nominativo partecipante.La quota di iscrizione NON comprende il viaggio di andata e ritorno, l’alloggio a cui ogni partecipante dovrà provvedere personalmente e quanto non specificato.