Messaggio della Presidenza della C.E.I. in occasione del nuovo anno scolastico 1996-1997

Messaggio della Presidenza della C.E.I. in occasione del nuovo anno scolastico 1996-1997
La Commissione Episcopale per l'educazione cattolica, la cultura, la scuola e l'università, considerato il fatto che in occasione dell’inizio dell'anno scolastico nelle diocesi si svolgono molte iniziative, ha proposto alla Presidenza della C.E.I. di intervenire con un messaggio sul tema della scuola, tenuto conto che anche sotto il profilo politico si prospetta l'avvio delle riforme scolastiche.
Gli obiettivi del messaggio sono:
lanciare un segnale forte di attenzione, di incoraggiamento e di fiducia da parte della Chiesa a tutti gli operatori del mondo scolastico;
proporre un tema che, collegandosi con il pensiero tradizionale della pedagogia cristiana, costituisca un punto di riferimento per le numerose attività che si svolgono nelle diocesi all'inizio e durante l'anno scolastico;
incrementare, anche con questa forma di intervento, lo sviluppo della pastorale dell'educazione e della scuola in un momento particolarmente delicato per il futuro di questa istituzione: riforme, partecipazione scolastica, parità per la scuola cattolica, insegnamento della religione.
 
 
La persona, risorsa fondamentale in una scuola che cambia
 
Attenti e partecipi dell'evoluzione che la scuola del nostro Paese sta affrontando in questo tempo, in occasione dell'avvio del nuovo anno scolastico, noi Vescovi italiani vogliamo esprimere la nostra sollecitudine pastorale inviando il presente messaggio agli studenti, ai genitori e ai docenti.
L'epoca in cui viviamo sta misurandosi con cambiamenti assai rapidi e spesso imprevedibili, che per la loro estensione e pervasività interessano non solo i comportamenti delle persone, ma anche la loro identità, il senso dell'esistenza e le diverse dinamiche della vita sociale.
Anche la scuola è sospinta a ridefinire il proprio ruolo, a ridisegnare la sua natura istituzionale e ad elaborare una progettualità educativa in grado di rispondere alle nuove esigenze che emergono dal vissuto sociale e interpellano direttamente ogni persona.
Per chi, come noi, crede che la vera risorsa per un futuro migliore è la persona, in quanto capace con la sua creatività e intelligenza di promuovere i valori e diffondere una cultura della solidarietà e della pace, la scuola svolge un ruolo di primo piano come luogo privilegiato di formazione. La persona deve essere posta nelle condizioni di penetrare i significati delle cose, di orientarsi nelle scelte, di comprendere la realtà e di esprimersi con libertà e responsabilità a tutti i livelli della vita sociale e civile.
Si riconferma, in tal senso, la nostra convinzione che la scuola come luogo istituzionale, per le sue finalità istruttive, educativo-formative e socializzanti, richiede una adeguata valorizzazione anche tramite una politica di maggiori investimenti e di coraggiose riforme, del resto, da tutti attese.
Mentre confidiamo che i responsabili delle istituzioni pubbliche promuovano i necessari cambiamenti, auspichiamo che nel progettare le riforme si tenga nella dovuta considerazione il fatto che la scuola è per la persona ed è incontro tra persone.
La tradizione cristiana, che ha sempre trovato nella pedagogia personalista una fonte di riflessione scientifica e di prassi educativa, è senz'altro in grado di offrire nell'odierno contesto pluralista un peculiare contributo al rinnovamento della scuola a partire dalla centralità della persona fatta a immagine di Dio e ricreata in Cristo risorto. Questa centralità, ne siamo convinti, costituisce il più fecondo principio ispiratore dell'azione pedagogica e la più solida base per ristrutturare l'insieme della vita scolastica.
Ad una scuola moderna, aperta e che voglia farsi attenta ai complessi dinamici della storia, oggi viene richiesto di:
incontrare i soggetti a cui si offre come servizio, sapendo cogliere le domande di senso che essi esprimono, per farli procedere sulle vie della conoscenza verso gli orizzonti dell'autentica libertà;
sviluppare attraverso una ricca gamma di proposte formative, le potenzialità che ogni alunno possiede, affinché sia in grado di esprimere le proprie attitudini, maturando nella conoscenza di sè e migliorando continuamente;
orientare gli studenti a compiere scelte personali, rispondenti alla loro vocazione e alle proprie inclinazioni, fatte maturare attraverso i processi scolastici, in vista di un pieno inserimento nel mondo delle diverse attività umane, specialmente nel campo del lavoro e della professione.
Se assumerà uno stile pedagogico che favorisca il rigore dello studio e nello stesso tempo la solidarietà e la condivisione, la scuola potrà promuovere nelle giovani generazioni la capacità di costruire la storia. Nella misura in cui gli alunni verranno aiutati ad acquisire conoscenza e senso critico, evitando manipolazioni e addomesticamenti, saranno protagonisti della propria crescita e collaboratori di quella altrui.
Coerentemente con queste convinzioni, la Chiesa intende dare il proprio contributo allo sviluppo della scuola italiana, oltre che con l'offerta del suo secolare patrimonio di sapienza educativa e scolastica, anche attraverso concrete iniziative. Tra queste desideriamo segnalare fin d'ora il convegno nazionale che si terrà nel prossimo mese di marzo, nel quale saranno approfonditi i temi inerenti i rapporti tra scuola, famiglia e società e l'impegno di testimonianza che ne deriva per i cristiani. In riferimento ai rapporti tra scuola, famiglia e società auspichiamo tra l'altro che anche nel nostro Paese si attui un sistema scolastico integrato che ponga in. condizioni paritarie la scuola statale e non statale, al fine di migliorare la qualità della scuola.
All'inizio di questo anno rinnoviamo il nostro apprezzamento e la nostra stima per tutti coloro che operano in questo settore, coscienti di quanto già si fa grazie all'impegno quotidiano di tanti, e rivolgiamo loro un fiducioso incoraggiamento.
Ricordiamo a tutti coloro che si dedicano a questo prezioso compito e a tutte le comunità cristiane, che prendersi cura dell'educazione è un atto d'amore per l'uomo e insieme un gesto di fedeltà al Maestro divino che ha dato la sua vita per tutti e vuole incontrare e accompagnare ciascuno in ogni momento significativo dell'esistenza.
 
Roma, 2 settembre 1996
 
LA PRESIDENZA
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

PRESIDENZA DELLA CEI

02 Settembre 1996

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