In risposta al messaggio indirizzato al Santo Padre (cfr. «Notiziario» n. 6 del 15-V-1972, pp. 85-86), il Cardinale Segretario di Stato ha fatto pervenire la seguente lettera.
SEGRETERIA DI STATO – PROT. N. 210269 – DAL VATICANO, 6-V-1972.
Al Card. Antonio Poma, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Signor Cardinale,
in occasione della recente sessione del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, Vostra Eminenza Reverendissima ha avuto cura di rimettere al Santo Padre un nobile indirizzo di saluto e di omaggio, facendosi interprete dei sentimenti unanimi dei Confratelli.
Sua Santità ha vivamente gradito tale testimonianza non soltanto come rinnovata espressione di ossequio verso la Sua Persona, ma anche come diretto riflesso della sollecitudine pastorale, che distingue e qualifica lo zelo dei Vescovi d'Italia nelle presenti circostanze, tanto importanti per la vita religiosa del Paese; circostanze che richiedono vigilanza e prudenza da parte dei sacri Pastori, a motivo anche di recenti incresciosi episodi di insofferenza e di deviazione che hanno profondamente turbato la Comunità ecclesiale italiana. Molto opportunamente l'Eminenza Vostra ha fatto riferimento alla Dichiarazione della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede e, nel sottolineare il valore del richiamo, che vi è contenuto, ai misteri centrali del cristianesimo, ha scritto che essa servirà di orientamento e di guida per elaborare il programma di evangelizzazione e di catechesi, del quale si occuperà la prossima Assemblea dei Vescovi. Questa concordanza tra le direttive della Santa Sede e la linea di azione, prescelta dall'Episcopato, è stata motivo di compiacimento per il Sommo Pontefice, che vi ha visto una adeguata e tempestiva risposta alle necessità specifiche della Chiesa in codesta amata Nazione. Del resto, come Ella ha ribadito, sarà sempre la fedeltà allo spirito ed alle norme del Concilio Vaticano II a definire in concreto le iniziative dell'apostolato, a cui sacerdoti, religiosi e laici sono chiamati nelle difficoltà del momento.
Confermando ed incoraggiando paternamente questi propositi, il Vicario di Cristo desidera manifestarLe ancora una volta il suo alto apprezzamento per l'opera indefessa, alla quale Ella attende in qualità di Presidente della Conferenza, e, nella certezza dei divini favori, invia volentieri a Lei, ai collaboratori del Consiglio ed ai Pastori delle diocesi italiane l'implorata, confortatrice Benedizione Apostolica.
Profitto della circostanza per confermarmi con sensi di profonda venerazione
di Vostra Eminenza Reverendissima
Dev.mo in Domino
J. CARD. VILLOT
PRESIDENZA DELLA CEI