In precedenza, il Cardinale Ballestrero aveva inviato al Santo Padre la seguente lettera.
Beatissimo Padre,
con animo commosso, l´Episcopato e i fedeli della Chiesa italiana accolgono il Vostro ritorno dall´America Centrale.
Abbiamo seguito con filiale partecipazione, e non senza trepidazione, i vari momenti della Vostra Missione Apostolica tra popolazioni impegnate a incarnare la Redenzione di Cristo in situazioni sociali che oggi interpellano la Chiesa con inedita sofferenza.
Ringraziamo ora il Signore per la fede coraggiosa che le Chiese sorelle dell’America Centrale hanno espresso davanti al Vicario di Cristo, a edificazione della Chiesa universale e per il mondo intero.
Alla Santità Vostra esprimiamo profonda gratitudine, per averci dato ancora una volta testimonianza che il Successore di Pietro continua a confermare nella fede i suoi fratelli (cfr. Luca 22, 32).
Accogliamo ora gli stimoli con i quali la Santità Vostra ci sollecita a vivere nella carità di Cristo e nella comunione dei suoi discepoli, così che il mondo creda di essere amato di Dio. Non perché attratto da progetti temporali o politici, ma perché avete ritenuto che Dio Vi chiamava ad annunziare in quelle terre la parola del Signore (cfr. Atti 16, l0), avete mosso i Vostri passi. Il Vostro Messaggio ha avuto accenti accorati e pressanti, che impegnano anche le comunità cristiane in Italia ad operare, sempre più efficacemente e nel nome del Signore, per la dignità degli uomini e per i loro diritti, per la libertà, la giustizia e la solidarietà dei popoli, per una civiltà della vita e dell´amore.
Il Signore Vi ha concesso di realizzare le intenzioni evangeliche e pastorali che fanno parte della Vostra Missione ecclesiale e del Vostro servizio alla pace. Il Vostro viaggio ha suscitato ovunque pensieri di pace e non di afflizione (cfr. Geremia 29, 11).
E se contestazioni e strumentalizzazioni non hanno consentito a tutti di esprimere pienamente la propria fede cristiana e le proprie umane aspirazioni, se hanno toccato anche un´azione che è sacra per tutti, e per i cristiani è il massimo segno della fraternità e del servizio, ciò fa parte delle contraddizioni e delle sofferenze di questo nostro mondo.
Con tristezza abbiamo partecipato da lontano all´Eucaristia celebrata nella « Piazza 19 luglio » a Managua; ma con forte speranza. Quell´Eucaristia è seme di autentica liberazione, e maturerà frutti di giustizia e di fraternità.
Associata per l´Eucaristia alla passione di Cristo e delle Chiese sorelle, delle quali condivide fattivamente le necessità spirituali e materiali, la Chiesa italiana rinnova la sua volontà di spendersi senza riserve per il Vangelo della riconciliazione e della pace che viene da Dio.
Con questi pensieri, Beatissimo Padre, le comunità cristiane in Italia celebreranno il 13 prossimo la quarta domenica di quaresima, nell´imminenza dell´apertura dell´Anno Santo della Redenzione, affidando all´intercessione della Vergine Santissima il Vostro Ministero Apostolico, la missione di tutta la Chiesa e le profonde aspirazioni di giustizia di questo nostro mondo.
Roma, 10 marzo 1983.
La Presidenza
della Conferenza Episcopale Italiana
+ ANASTASIO A. Card. BALLESTRERO