Il Consiglio Episcopale Permanente, nella sessione del 21-24 gennaio 1980, nell'approvare i quattro articoli del Regolamento del «Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale», ha raccomandato che detti articoli vengano accompagnati da una lettera.
Il Cardinale Anastasio A. Ballestrero, in data 31 gennaio 1980, ha inviato al Presidente del Movimento Laureati di Azione Cattolica, Dott. Romolo Pietrobelli, la seguente lettera (prot. n. 54/80).
Egregio Signor Presidente,
ho il piacere di comunicarle che in data 23 gennaio corrente, il Consiglio Permanente della C.E.I. ha approvato i quattro articoli di Regolamento, che, con il consenso del Consiglio del vostro Movimento e d'intesa col Presidente Nazionale e l'Assistente Generale dell'A.C.I., Ella ci ha trasmesso.
Il Consiglio Permanente della C.E.I. intende esprimere apprezzamento e riconoscenza per l'opera apostolica svolta dal Movimento Laureati, dai suoi inizi ad oggi, e ha ferma fiducia che, rinnovandosi come «Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale», saprà consolidare e sviluppare la sua tradizione di sapiente e operosa fedeltà alla vita, alla missione, al magistero della Chiesa.
Si è rilevato con soddisfazione che il Movimento ha riconfermato espressamente la sua appartenenza all'Azione Cattolica conformandosi alle finalità che la qualificano e alle norme statutarie che la regolano.
Dovrà essere questo un criterio fondamentale per la realizzazione di quel «collegamento più organico con tutta l'Associazione», richiamato già nella lettera del Consiglio Permanente della C.E.I. al Presidente Nazionale dell'A.C.I., in data 2 febbraio 1976.
Così ne deriverà «da una parte una più qualificata iniziativa di tutta l'Azione Cattolica», «e, dall'altra, una maggiore sintonia di pensiero e di iniziative pastorali, soprattutto per quanto riguarda le scelte che comportano una comune responsabilità».
In particolare, il Consiglio Permanente ritiene opportuno affidare al senso di responsabilità dei Dirigenti e Soci del Movimento alcune indicazioni che ne orientino la formazione e l'azione.
Innanzitutto l'impegno di conformità alla «scelta religiosa» dell'A.C.I., secondo quanto indicato nella lettera citata: impegno, cioè, «a configurarsi sul piano pastorale come scuola di formazione dei laici al senso e al servizio della Chiesa e come speciale servizio prestato dai medesimi primariamente in ordine alla evangelizzazione e alla santificazione degli uomini e in ordine alla formazione della coscienza cristiana».
Da tale scelta pastorale sarà ispirato «il singolare modo di esaminare e di affrontare i problemi della vita», e, conseguentemente, il Movimento sarà garantito nella originalità ecclesiale della sua finalità, della sua presenza e della sua iniziativa entro la realtà sociale della cultura.
Sembra inoltre necessario che il Movimento individui sempre più chiaramente l'ambito del proprio impegno culturale attraverso un «suo specifico servizio intellettuale», in relazione all'impegno comune di tutta la comunità ecclesiale e in armonia con le altre articolazioni dell'Azione Cattolica e con i loro impegni culturali.
Ciò contribuirà certamente a rendere più efficace la presenza e l'azione del Movimento, la cui opera si rivela oggi più che mai necessaria e nella quale l'Episcopato italiano tanto confida.
Per questo il Consiglio Permanente auspica che i quattro articoli del
nuovo Regolamento del «Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale», approvati secondo la consuetudine «ad experimentum» per un triennio, provochino, in un clima di rinnovata serenità, un profondo e vivificante rilancio del Movimento stesso.
Voglia gradire il mio ricordo al Signore e il deferente saluto mentre mi confermo
dev.mo
+ ANASTASIO A. CARD. BALLESTRERO
Presidente