SACRA CONGREGATIO PRO CULTU DIVINO – PROT. N. 387/73.
DIOECESIUM ITALIAE
Instante Eminentissimo Domino Antonio Card. Poma, Archiepiscopo Bononiensi, Praeside Coetus Episcoporum Italiae, litteris die 14 februarii 1973 datis, vigore facultatum huic Sacrae Congregationi a Summo Pontifice PAULO VI tributarum, interpretationem italicam ordinis Lectionum pro Missis ritualibus, prout exstat in exemplari ad hanc Sacram Congregationem transmisso, perlibenter probamus seu confinnamus.
In textu autem imprimendo mentio fiat de confirmatione ab Apostolica Sede concessa. Eiusdem insuper textus impressi due exemplaria transmittantur ad hanc Sacram Congregationem.
Contrariis quibuslibet minime obstantibus.
Ex aedibus Sacrae Congregationis pro Cultu Divino, die 17 februarii 1973.
ARTURUS CARD. TABERA, Praefectus
VERGILIUS NOÈ, Subsecretarius
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA – PROT. N. 235/73.
Questo «Lezionario per le Messe Rituali», preparato sulla versione italiana della Sacra Bibbia curata dalla C.E.I., è stato approvato secondo le delibere dell'Episcopato e ha ricevuto la conferma da parte della Sacra Congregazione per il Culto Divino, con Decreto n. 387/73 del 17 febbraio 1973.
La presente edizione dev'essere considerata «tipica» per la lingua italiana, ufficiale per l'uso liturgico.
Il volume IV del «Lezionario» si potrà adoperare appena pubblicato; diventerà obbligatorio il 2 dicembre 1973, I domenica di Avvento.
Roma, 15 Giugno 1973.
ANTONIO CARD. POMA
Arcivescovo di Bologna – Presidente della C.E.I.
Introduzione al volume
1. Questo volume del Lezionario contiene le letture per le Messe rituali.
2. Si chiamano Messe rituali quelle collegate con la celebrazione di alcuni Sacramenti o sacramentali (cfr. Principi e norme per l'uso del Messale Romano, n. 329/a), per esempio la Messa per la Confermazione, per gli Ordini sacri, per il Matrimonio, per la Professione religiosa ecc.
Messe rituali sono anche quelle dei defunti, e quindi anche per esse vengono riportate nel volume le letture corrispondenti.
3. Le letture sono disposte nell'ordine con cui vengono proclamate: prima i testi dell'Antico Testamento, poi quelli dell'Apostolo, poi i Vangeli. Della prima lettura vien data, all'occorrenza, anche la stesura per il tempo pasquale.
4. Questa disposizione globale dei testi è stata adottata per riaffermare e facilitare la possibilità di scelta, tenute presenti le necessità pastorali dell'assemblea che partecipa alla Messa (cfr. Introduzione al Lezionario, n. 5).
5. Per ogni Messa, fatte solo poche eccezioni, sono indicate tre letture. Non è detto però che, fuori dei giorni festivi o delle solennità, si debbano sempre proclamare tutte e tre. E' anche possibile fame due soltanto, scegliendo in tal caso la prima lettura fra tutti i testi proposti prima del Vangelo.
Per rendere più facile questa eventuale scelta ed evitare fastidiosi rinvii, anche i testi della seconda lettura sono stati corredati di un salmo responsoriale; il salmo però è riportato tra filetti rossi, per indicare che si dice soltanto nel caso di due letture, e si omette invece quando le letture sono tre.
6. Il canto al Vangelo è intenzionalmente collegato al testo del Vangelo stesso; così se ne riafferma anche visivamente il senso e la funzione.
7. Per evitare appesantimenti inopportuni, il canto al Vangelo è sempre accompagnato dall'alleluia.
In Quaresima, l'alleluia è sostituito da una acclamazione Scelta fra le seguenti, o da altra simile: Lode a te, Cristo, re di eterna gloria; Lode e onore a te, Signore Gesù; Gloria e lode a te, o Cristo; Gloria a te, Cristo, Verbo di Dio; Gloria e lode a te, Cristo Signore.