Dopo il primo Convegno sulla scuola cattolica, promosso nel 1991, la Chiesa italiana ha nuovamente, e con vigore, espresso la sua vicinanza alla scuola cattolica, intesa come scuola popolare, cioè per tutti e aperta a tutti, nella fedeltà alle sue origini, promuovendo una Assemblea Nazionale che si è svolta a Roma dal 27 al 30 ottobre 1999 sul tema “Per un progetto di scuola alle soglie del XXI secolo”, per riaffermare l'attualità e l’originalità della scuola cattolica.
Hanno partecipato all'Assemblea circa 1200 delegati, ai quali si devono aggiungere i numerosi rappresentanti di forze politiche e culturali, di associazioni italiane ed europee. Molteplici sono stati gli interventi e le relazioni di rappresentanti del mondo culturale, ecclesiale e sociale. Grande interesse e rilevanza ha suscitato, soprattutto, la tavola rotonda conclusiva, cui sono intervenuti il Commissario europeo per la cultura e l’istruzione Viviane Reding (in videoconferenza), il Ministro della Pubblica Istruzione, on. Luigi Berlinguer, il Presidente di Confindustria, dott. Giorgio Fossa, il Segretario Nazionale della CISL, Sergio D'Antoni, il Presidente della RCS, Cesare Romiti.
Ampio spazio è stato lasciato ai laboratori di approfondimento, sviluppati intorno ai temi delle riforme, dei contenuti essenziali dell'offerta educativa, della formazione professionale, del rapporto tra scuola cattolica e territorio, della valorizzazione dei soggetti nella scuola, delle proposte di soluzione per le scuole cattoliche in difficoltà.
L'Assemblea ha inteso annodare fortemente il filo che lega la scuola cattolica alla scuola italiana tutta. Questo obiettivo si è esplicitato attraverso la scelta di temi quali l'autonomia scolastica, il riordino dei cicli, la questione dei 'Saperi” essenziali, ma anche le problematiche comuni a tutta la scuola. Sul versante delle riforme è stato da più voci espresso il disagio per il nodo irrisolto della parità che investe sempre più la sopravvivenza della scuola cattolica.
Gli interventi del Presidente della C.E. I., Card. Camillo Ruini, del Segretario Generale Mons. Ennio Antonelli e, soprattutto, del Santo Padre, hanno auspicato “il passaggio da una scuola sostanzialmente dello Stato ad una scuola della società civile, con un irrinunciabile ruolo dello Stato, ma nella linea della sussidiarietà”.
Senza dubbio l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica è stato raggiunto non solo dall'Assemblea dal nutrito dibattito avvenuto durante i lavori, ma soprattutto dalla manifestazione pubblica tenutasi in Piazza San Pietro nella mattinata del 30 ottobre. Una incalcolabile folla, composta di alunni delle scuole cattoliche di tutta Italia, con i loro insegnanti e i loro genitori, si è riunita intorno al Santo Padre, ella speranza che anche il Papa desse voce autorevole alle loro attese: la parità con la scuola di Stato e la libertà di scelta educativa.
Il Santo Padre ha tenuto alle circa 200 mila persone presenti in Piazza San Pietro il discorso che viene riportato di seguito.