L’icona evangelica del Samaritano – emblema di prossimità e di condivisione, che trova la sua realizzazione nel Signore Gesù – si presta a riassumere i tratti qualificanti della sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente, riunito a Roma dal 28 al 30 gennaio sotto la guida del Card. Angelo Bagnasco.
Nel Samaritano della parabola, infatti, i Vescovi hanno colto anche l’immagine della Chiesa del nostro tempo, attenta a farsi carico delle necessità della gente.
Di qui, tanto nella prolusione quanto nel confronto che l’ha seguita, la riflessione accorata sugli effetti della crisi economica in termini di disoccupazione, di precariato e di indigenza; la disponibilità della comunità cristiana a una risposta di carità connotata da reperibilità, amicizia e condivisione; l’appello, sul versante politico, a far sì che ora, “scongiurato il baratro”, i sacrifici affrontati aprano a un decisivo quanto improcrastinabile rilancio. I Vescovi non hanno rinunciato a impegnarsi e a impegnare secondo una prospettiva più ampia: ecco il rilancio della proposta cristiana per una visione antropologica e sociale, da cui la difesa di quel capitale impagabile che è la famiglia; ecco il richiamo a un volto preciso di Stato, che non sia groviglio di interessi, ma rete di relazioni; ecco l’esortazione a un profilo più missionario delle parrocchie, nella convinzione che una fede pensata e vissuta genera cultura, condizione di futuro per la Chiesa come per l’intero Paese.
Per questo i membri del Consiglio Permanente si sono soffermati sulla catechesi, via di riscoperta dell’identità cristiana e della sequela personale del Signore nella comunità ecclesiale; hanno riflettuto sulla preparazione dei seminaristi e sulla formazione permanente dei sacerdoti; hanno approvato una Nota sul valore e la missione degli oratori; hanno approfondito la responsabilità del Vescovo in merito al servizio della carità.
Sullo sfondo degli orientamenti pastorali del decennio hanno, quindi, messo a fuoco il tema principale dell’Assemblea Generale di maggio e hanno iniziato a scandire il biennio di preparazione al Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze 2015.
I Vescovi hanno accolto un primo aggiornamento sulla presenza dei sacerdoti non italiani e, un secondo, sulle modifiche introdotte nell’ordinamento italiano circa il regime dell’IMU. Una comunicazione ha, inoltre, riguardato la missione e la finalità della COMECE.
Il Consiglio Permanente ha promosso un’iniziativa di sensibilizzazione a favore di tutta la scuola italiana e in nome della libertà educativa; ha aderito a una raccolta di firme, promossa dai Movimenti per la vita, a tutela dell’embrione umano.
Infine, ha approvato la nuova denominazione dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della sanità e i nuovi parametri per l’edilizia di culto; ha dichiarato l’esaurimento dei compiti del Comitato per gli enti e i beni ecclesiastici e ha provveduto ad alcune nomine, fra le quali quella del Presidente del Comitato per il progetto culturale e quelle di alcuni membri di Commissioni Episcopali.