Comunicato dei lavori della XXVI Assemblea Generale “Straordinaria” – 24/27 febbraio 1986

Comunicato dei lavori della XXVI Assemblea Generale “Straordinaria” – 24/27 febbraio 1986

iv>Facendo eco alle parole del Papa, il Card. Poletti ha ribadito infine la necessità di diffondere autentici messaggi di pace nel nostro Paese, anche per preparare adeguatamente l'incontro di Assisi, auspicato dal Papa e già accolto con viva speranza dai massimi responsabili delle varie religioni del mondo.

Roma, 1° marzo 1986
 
Si è svolta a Roma, dal 24 al 27 febbraio, presso la Domus Mariae, la XXVI Assemblea Generale « Straordinaria » della Conferenza Episcopale Italiana.
1. – Al Santo Padre, fin dall'inizio della Assemblea, il Presidente Cardinale Ugo Poletti ha inviato una lettera di saluto e di ringraziamento per la peculiare attenzione con cui segue e sostiene i progetti e le iniziative della Conferenza Episcopale Italiana. Nella giornata di mercoledì, 26 febbraio, il Papa ha fatto visita all'Assemblea: è stato un momento di intima comunione, di viva cordialità e di singolare esperienza di quei rapporti di corresponsabilità ecclesiale che da sempre legano l'Episcopato italiano al Successore di Pietro e Vescovo di Roma.
Il Santo Padre ha rivolto all’Assemblea un autorevole discorso nel quale, dopo aver sottolineato l'impegno della testimonianza e della promozione della pace, ha offerto indicazioni sia per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche sia per l'attuazione del nuovo sistema del sostentamento del clero.
Particolare attenzione il Papa ha riservato al ruolo e all'importanza delle Commissioni episcopali che, in seno alla Conferenza stessa, hanno il compito di studiare a fondo i grandi problemi che la realtà pastorale presenta, per formulare proposte atte a rinnovare l'impegno e lo stile pastorale di tutta la Chiesa in Italia.
2. – Nella sua prolusione, il Presidente della C.E.I. Card. Ugo Poletti, che per la prima volta presiedeva l'Assemblea Generale dei Vescovi, non si è limitato ad illustrare l'importanza dei due temi all'ordine del giorno – l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, e il nuovo sistema per il sostentamento del clero – ma si è preoccupato di inserirli dinamicamente nel quadro del cammino pastorale della Chiesa italiana, tesa in un impegno di comunione e di missionarietà, che dal piano della fede, attraverso la « comunione dei sacramenti », investe la testimonianza e la vita.
In questa prospettiva, gli adempimenti canonici, giuridici e statutari che i Vescovi erano chiamati ad esaminare, si traducevano innanzi tutto nel rinnovato impegno pastorale di servizio alle nuove generazioni nella scuola, nell'educazione e nell'ambito della cultura, anche attraverso un serio e qualificato insegnamento della religione; un impegno, ha sottolineato il Card. Poletti, da attuarsi « con stile di veri cristiani e onesti cittadini ».
Per quanto riguarda il nuovo sistema del sostentamento del clero, il Presidente della C.E.I. ha auspicato che si metta in atto un concreto esercizio di comunione vissuta nella fraternità e nella solidarietà, con la coscienza di appartenere gli uni agli altri », e con il corretto e fedele adempimento di quanto richiesto dalla nuova normativa canonica e concordataria.
3. – Circa l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, i Vescovi hanno ascoltato una relazione introduttiva di Mons. Egidio Caporello, il quale ha successivamente illustrato alcune « schede », riguardanti, rispettivamente: la procedura per la definizione e la ridefinizione dei programmi di insegnamento nei vari gradi di scuola; la procedura per il nulla osta e l'approvazione dei libri di testo; la definizione dei criteri di disciplina ecclesiastica per il riconoscimento e la revoca della idoneità all'insegnamento; e, infine, la definizione dei criteri per il riconoscimento degli Istituti di scienze religiose abilitati a rilasciare titoli di qualificazione per l'insegnamento della religione.
Le delibere pressoché unanimi che, dopo approfondite discussioni, l'Assemblea dei Vescovi ha adottato per ognuno di questi punti hanno dimostrato, insieme al grande senso di responsabilità pastorale, anche la profonda fiducia che i Vescovi nutrono nella matura capacità di orientamento e di scelta delle famiglie e dei giovani di fronte al nuovo regime dell'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche.
Nel contesto della discussione sviluppata in aula dall'Assemblea, è maturato il messaggio sull'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, allegato al presente comunicato.
4. – Sul secondo argomento all'ordine del giorno – il sostentamento del clero italiano – l'Assemblea ha ascoltato una dettagliata relazione di Mons. Attilio Nicora, Presidente dell'apposito Comitato della C.E.I., il quale ha tracciato un quadro del cammino compiuto sulla strada della progressiva realizzazione del nuovo sistema.
Sottolineato come « con l'estinzione anche civile degli enti beneficiali si è chiuso un millennio di storia del patrimonio ecclesiastico in Italia e si è aperta una pagina tutta nuova », Mons. Nicora ha affermato che la prima esperienza di attuazione delle nuove disposizioni si è rivelata nel complesso positiva: oltre all'Istituto Centrale, sono stati costituiti 219 Istituti diocesani o interdiocesani, che sono ormai al lavoro per studiare una migliore gestione dei beni già appartenenti ai benefici. Non mancano prevedibili difficoltà e il cammino ulteriore da compiere è lungo e complesso; ma cresce tra Vescovi e preti una più documentata conoscenza dei problemi e l'impegno a guardare in avanti per porre mano con decisione alle nuove responsabilità.
L'Assemblea ha poi ampiamente discusso sul tema fondamentale della corretta configurazione della « remunerazione » che, nella misura periodicamente stabilita dalla C.E.I., dovrà essere assicurata ai sacerdoti che svolgono servizio in favore della diocesi. Al termine sono state approvate sette delibere riguardanti: i criteri di composizione della remunerazione, i redditi ministeriali da computare, l'identificazione del « servizio in favore della diocesi », l'obbligo degli enti presso i quali i preti esercitano il ministero di provvedere per primi alla remunerazione, la disciplina del periodo transitorio (anni 1987-1989), le procedure per adottare le determinazioni ulteriori necessarie per « quantificare » i criteri approvati. Sono state anche approvate alcune « raccomandazioni relative alla doverosa attenzione da riservare ai preti inabili e all'auspicabile anticipo rispetto al termine previsto (1990) dell'inserimento nel sistema dei sacerdoti non ex-congruati.
5. – Nella sessione conclusiva dell'Assemblea, il Card. Presidente ha sottoposto all'attenzione dei Vescovi una « dichiarazione informativa circa l'Azione Cattolica Italiana che sta preparando a tutti i livelli la sua Assemblea Nazionale con serenità e libertà, nonostante l'atteggiamento di alcuni responsabili centrali che di recente si sono dimessi dall'incarico.
Il Card. Presidente ha pure espresso una denuncia accorata circa il decadimento del senso della pubblica moralità in tutte le espressioni: un decadimento – ha detto – che parte dal disinteresse per i problemi sociali e dal consumismo crescente, e arriva fino alla dissipazione dei valori primari della persona e della famiglia con immagini e modelli di comportamento pubblico che corrono con prepotenza attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Questa denuncia non può non impegnare la Chiesa e i cristiani, i laici soprattutto, in una coraggiosa e organica azione di risanamento culturale e in una efficace proposta dei perenni valori umani e cristiani, che trovi impegnata la volontà di tutti, credenti e non credenti, per la promozione di un costume pubblico improntato all'onestà individuale, al reciproco rispetto e alla corretta gestione della libertà personale e sociale.

ASSEMBLEA GENERALE DELLA CEI

01 Marzo 1986

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