Santi Faustino e Giovíta

A cura di Matteo Liut

La fede è scomoda, fa traballare gli scranni del potere, sovverte l’ordine pubblico perché scardina le logiche mondane e mostra la strada per un mondo giusto e solidale dove nessuno “rimane indietro”. E fu proprio la minaccia all’ordine pubblico la scusa che venne usata dal governatore della Rezia, Italico, per far incarcerare e poi condannare i santi Faustino e Giovita, sacerdote e diacono.
Morirono martiri a Brescia tra il 120 e il 134 all’epoca dell’imperatore Adriano, davanti al quale vennero portati da Italico, che approfittò di una vista dell’imperatore a Milano. I due erano stati convertiti dal vescovo di Brescia, Apollonio, che poi li aveva anche ordinati. Di certo essi furono tra i primi evangelizzatori del Bresciano e per questa loro opera attirarono su di sé le ire dei “potenti”, dimostrando così quanto profetico e destabilizzante sia in ogni tempo il messaggio evangelico.
 

Altri Santi

Santa Giorgia, vergine (VI sec.); beato Michele Sopocko, sacerdote (1888-1975).
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