“Con l’animo preoccupato seguo quanto in questi giorni sta accadendo a Kiev. Assicuro la mia vicinanza al popolo ucraino e prego per le vittime delle violenze, per i loro familiari e per i feriti. Invito tutte le parti a cessare ogni azione violenta e a cercare la concordia e la pace del Paese”.
Questo l’appello di Papa Francesco al termine dell’udienza generale di mercoledì scorso, 19 febbraio.
Parole che sembrano rimanere inascoltate – osserva un comunicato di Caritas Italiana – stanti e il numero crescente di vittime e le continue violenze che destano una crescente preoccupazione.
Preoccupazione condivisa da tutta la numerosa comunità degli ucraini residenti in Italia, che hanno notizie allarmanti riguardo la sorte di loro familiari, molti dei quali giovani e anche minorenni.
La rete Caritas in Ucraina lancia a sua volta un appello e Andrij Waskowycz, Presidente di Caritas Ucraina e vicepresidente di Caritas Europa dichiara: «Condanniamo le azioni che mirano a limitare i diritti civili, in particolare la libertà di espressione e la pacifica volontà dei cittadini ucraini. Dichiariamo il nostro sostegno e solidarietà a tutti coloro che dimostrano pacificamente sulla piazza. Rifiutiamo ogni forma di violenza. Il nostro Paese sta attraversando prove molto difficili che dimostrano una profonda crisi nei rapporti tra la società e il governo. Il confronto tra le forze governative e la società civile ha provocato 100 vittime e più di mille feriti. Porgiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime. Facciamo un appello affinché si preservi la solidarietà nazionale e si fermi lo spargimento di sangue».
La Caritas in Ucraina si è già mobilitata per prestare soccorso e dare sostegno alle famiglie delle vittime, avviando una prima distribuzione di beni di prima necessità e materiale sanitario, anche grazie alla mobilitazione volontaria delle comunità locali. Sono stati promossi anche dei momenti di preghiera facendo appello ai fedeli di tutte le religioni presenti sul territorio.
Inoltre si sta predisponendo un progetto nel lungo periodo per il sostegno psicologico delle famiglie delle vittime e la riabilitazione psico-fisica delle persone rimaste gravemente ferite. Molti sono coloro infatti che hanno perso la vista a seguito degli scontri dei giorni passati.
La rete Caritas ha avviato un primo piano di emergenza, mettendo a disposizione delle Caritas locali risorse che via via si rendono disponibili da tutte le Caritas in Europa e nel mondo. Si è immediatamente costituito un gruppo di lavoro che vede coinvolte diverse Caritas nazionali europee, inclusa Caritas Italiana, che da anni sono impegnate sul territorio con programmi di sostegno alla popolazione.
Associandosi alle richieste di dialogo e di pace, per poter intensificare gli interventi in atto accanto a quanti subiscono le conseguenze di questo nuovo, violento conflitto, Caritas Italiana lancia un appello alla solidarietà.