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Un'impegnativa bellezza

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“Cosa vede chi mi incontra, cosa vede chi mi sente parlare, cosa vede chi mi osserva agire? Davvero dai miei gesti e dalle mie scelte, anche da quelle più comuni – il modo di vestire, di spendere il tempo e di impegnare il mio denaro – si percepisce la sensatezza e la bellezza di quello che dico?”.
Gli interrogativi, posti lunedì 5 gennaio da Mons. Nunzio Galantino nella celebrazione conclusiva del Convegno promosso a Roma dall’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni, suonano come un mandato impegnativo.
Il Segretario generale ha ripercorso la pagina evangelica valorizzando le figure di Filippo e di Natanaele nel loro rispettivo coinvolgersi nell’incontro con il Cristo: la testimonianza del primo – che poteva dire “Vieni e vedi” – e la storia fatta di ricerca e di disponibilità a fidarsi, che ha contraddistinto il secondo.
Mons. Galantino, riprendendo il tema stesso della tre giorni di Convegno (È bello con te. Vocazioni e santità: toccati dalla bellezza), ha messo in guardia dal rischio di “confondere la Bellezza dalla quale dobbiamo lasciarci raggiungere e toccare con vuoti estetismi, fatti di apparenza inconcludente, di tradizioni che niente hanno a che fare con la vita vera della Chiesa e che sono portatrici solo di fisime a buon mercato; vuoti estetismi con i quali si pensa di coprire mancanza di equilibrio interiore e di ricchezza umana”.
È la stessa ricchezza di umanità – ha sottolineato – che “la Chiesa vuole aiutare a rimettere al centro e a coniugare nel prossimo Convegno ecclesiale di Firenze per il quale siamo invitati a lavorare e a pregare fin d’ora”.

In allegato, il testo integrale dell’omelia di Mons. Galantino.

05 Gennaio 2015

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Partirà i primi giorni di novembre la XVIII edizione del Corso di Musica Liturgica On LIne
Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia INCONTRO NAZIONALE DEI RESPONSABILI DIOCESANI
Si svolgerà ad Assisi dal 5 all´8 dicembre 2024 il convegno nazionale dei responsabili dioecesani in particolare quelli di nomina recente 
Alla vigilia della Solennità dell’Immacolata, vogliamo fermarci a riflettere sul valore e senso della vita con un concerto evento di riflessioni e musica. La Vergine Maria racconta, con le parole di Erri De Luca, la sua esperienza di madre, il suo rapporto con Giuseppe e l’avventura del suo personale pellegrinare.Il prossimo 7 dicembre 2024, alle ore 18.30, presso le Corsie Sistine di Santo Spirito in Sassia, in Borgo Santo Spirito 2, Roma, si potrà partecipare al concerto o seguirlo attraverso diversi canali:- In presenza: per accedere all’evento è richiesta la semplice prenotazione a questo indirizzo https://esa.chiesacattolica.it/il-viaggio-di-maria/ - YouTube https://www.youtube.com/live/UOfNO6KMgdA- Emittenti televisive del Circuito ConCoralloTv (emittenti cattoliche delle diverse regioni italiane)Qui il programma di sala (.pdf)Lo faremo nelle Corsie Sistine, luogo simbolo della cura e della vita nascente, dove nel 1475 per volontà di Papa Sisto IV fu ampliato l’antico Arcispedale realizzato nel 1100. Qui troveremo la Ruota degli Esposti, la prima in Italia, pensata proprio per accogliere quei neonati che non potevano essere cresciuti dalle proprie famiglie. Una risposta accogliente alla pratica del tempo di abbandonarli in una cesta nel Tevere.«Il viaggio di Maria» testimonia la fiducia nella vita, intesa come esperienza in cui l’abbandono resta la scelta migliore per poter vivere nel modo più intenso ogni momento dell’esistenza.Quando le sicurezze e gli standard sociali di una giovane coppia di fidanzati vengono spazzati via da eventi imprevedibili e più grandi di loro, in quel frangente il coraggio di lei e la fiducia di lui rendono possibile l’impossibile progetto di Dio di diventare creatura del Suo creato.La musica descrive la meraviglia e lo stupore di un’umanità che osserva il mistero di quest’atto d’amore, utilizzando, da strumento privilegiato qual è, un caleidoscopio di emozioni dalle più nobili alle più tenere e pure, le quali hanno un inizio e un compimento nelle parole dell’antifona gregoriana “Puer natus est nobis”». Le Corsie Sistine nascono nel 1475 su volontà di Papa Sisto IV come ampliamento dell’antico Arcispedale realizzato nel 1100 nel luogo ove sorgeva la Schola Saxorum, voluta nel 727 dal Re del Wessex Ina per accogliere e curare i pellegrini in visita ai luoghi santi di Roma e da cui è derivato, nei secoli successivi, il termine “Sassia”.L’edificio, progettato da Baccio Pontelli e dallo scultore Andrea Bregno, rappresenta uno dei primi esempi di architettura rinascimentale civile e non religiosa, con le sue due ampie sale, in grado di ospitare centinaia di ammalati, raccordate da un tiburio ottagonale che ospita il ciborio, unica opera romana di Andrea Palladio. Le pareti sono decorate con oltre sessanta scene ad affresco realizzate da artisti di scuola umbro-laziale e da discepoli di Melozzo, Ghirlandaio, Pinturicchio e Antoniazzo Romano. Le corsie sono inol