Papa Francesco ha istituito “un tavolo di lavoro – coordinato dal Segretario Generale della CEI – per la definizione delle principali questioni interpretative e applicative di comune interesse”, relative alla riforma del processo matrimoniale introdotta dal Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus.
Il Santo Padre esprime gratitudine al “Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, al Decano del Tribunale della Rota Romana e al Presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi” per il “contributo che offriranno, con la consueta fraternità e competenza, alla Segreteria Generale della CEI, affinché la stessa, avvalendosi del loro supporto nelle forme che riterrà più proficue, possa svolgere al meglio il proprio servizio di coordinamento”. Per lo svolgimento di tale servizio, assicura la sua “paterna sollecitudine”.
La lettera del Papa muove dal “momento fecondo di comunione spirituale e di fraterno dialogo” vissuto lo scorso maggio con l’Assemblea Generale della CEI, durante il quale – a proposito del Motu Proprio – “i Vescovi hanno preso atto delle diverse scelte fin qui maturate, che si sono realizzate sia mediante nuove strutture giudiziarie diocesane e interdiocesane, sia, ove ciò non sia apparso possibile o conveniente, mediante la valorizzazione delle strutture esistenti”; gli stessi “hanno quindi condiviso orientamenti relativi al regime amministrativo, organizzativo ed economico dei tribunali ecclesiastici in materia matrimoniale”.
Il tavolo di lavoro è istituito per incoraggiare e, appunto, definire le “principali questioni interpretative e applicative di comune interesse”.