Si svolge dal 1° al 4 luglio a Roma, presso
Casa La Salle (Via Aurelia 472) l’
incontro annuale promosso dal Servizio Europeo Vocazioni (
European Vocation Service). Una settantina di partecipanti, rappresentanti i vescovi e delegati per la pastorale delle vocazioni di ben 22 Conferenze episcopali in Europa, insieme ai delegati di organismi per i religiosi dell’Europa (UCESM) e del Nord-America (CMSM), si confrontano sulla vocazione sacerdotale oggi, alla luce del documento della Congregazione per l’Educazione Cattolica “Orientamenti pastorali per la promozione delle vocazioni al ministero sacerdotale” (2012).
In apertura dell’incontro – promosso dalla Commissione EVS del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) – il Presidente di EVS, nonché vescovo di Crema, mons. Oscar Cantoni ha riconosciuto con realismo che “il clima secolarizzato della nostra Europa genera in molti sacerdoti aridità, stanchezza e amarezza: lo avvertiamo noi pastori, quotidianamente impegnati a sostenere e a motivare i nostri sacerdoti, molti dei quali anziani, sovraccarichi di impegni pastorali e spesso delusi, che si sentono incapaci di affrontare le sfide del nostro tempo e poco inclini ad aprirsi a nuovi cammini pastorali, in una dimensione missionaria”.
Di qui, prosegue il Vescovo, l’importanza di “queste giornate, occasione che il Signore ci offre anzitutto per pregare insieme: la preghiera per le vocazioni, prima e qualificata via di animazione vocazionale, non è solo perché il Signore voglia aggiungere nuovi operai per la sua messe, ma anche perché i chiamati sappiano distinguere la voce del Signore pur dentro la complessità della vita attuale, e ad essi sia data la libertà sufficiente per rispondere, senza esitazioni e tentennamenti, al di là di tutte le resistenze personali e dei molteplici condizionamenti esterni”.
Accanto alla testimonianza del primato di Dio, Mons. Cantoni ha valorizzato la possibilità, offerta dal Convegno, “di comunicarci il clima spirituale delle nostre Chiese: come le nostre comunità, e in esse i presbiteri, sono testimoni gioiosi presso i giovani e gli adolescenti; come la loro azione pastorale, ma soprattutto lo stile della loro vita, può influire positivamente in coloro che si sentono attratti dalla vocazione al sacerdozio”.
Su questo tema, che fa da filo conduttore alle giornate, si è soffermato anche mons. Domenico Dal Molin, direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni, che ha ripreso alcuni spunti del magistero di Paolo VI e di Benedetto XVI, evidenziando che l’annuncio del Vangelo non è affidato a dei “supermen, ma a creature imperfette, fragili e incostanti” che sanno però far loro l’invito “a rendersi attenti ai richiami interiori”, quindi ad “elevare lo sguardo, il cuore, le energie verso le altezze, ad affrontare lo sforzo delle ascensioni dello Spirito”.
Un appello raccolto e rilanciato anche dal Segretario Generale della CEI, Mons. Mariano Crociata, nell’
omelia di lunedì 1 luglio.