“A tre anni dal sisma, il Paese è ancora posto di fronte a una crisi umanitaria di dimensioni enormi che lascia nell’incertezza un popolo duramente colpito dapprima per il terremoto del 12 gennaio 2010, successivamente per l’epidemia di colera e infine per i cicloni Isaac e Sandy, che hanno seriamente danneggiato coltivazioni e abitazioni: ancora oggi oltre 360 mila sfollati sopravvivono nei campi allestiti nella periferia della capitale”.
Così scrive don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, nel Rapporto che rendiconta il lavoro fatto in questo triennio.
Fin dai primi giorni seguenti il sisma, Caritas Italiana si è posta accanto alla popolazione e alla Caritas Haitiana, interprete autentica dei bisogni dei più poveri e dell’intera comunità, in stretto coordinamento con la rete delle Caritas di tutto il mondo.
“La nostra presenza accanto ai fratelli haitiani – continua Soddu – vuole essere segno di speranza e contributo di fede per aiutare i fratelli haitiani a non rassegnarsi e riprendere il proprio cammino di vita”.
Con costante attenzione alla realtà locale e in comunione con le realtà coinvolte, Caritas Italiana continua, nel segno della carità cristiana, a sostenere la popolazione locale con programmi e progettualità, per favorire “uno sviluppo che parta dai più poveri”.
La delegazione partita domenica 6 gennaio da Roma per Haiti visita il Paese per verificare lo stato dei 125 progetti di solidarietà, sostenuti con un importo di oltre 17 milioni di euro dalla condivisione di quanti hanno scelto di devolvere offerte tramite la Caritas. Con l’equipe di don Soddu, anche un gruppo della Caritas sarda, un giornalista di Avvenire e uno di TV2000.