Fresco di stampa, prodotto in 70.000 copie, arriva il “Vademecum del pellegrino italiano”, predisposto dal Servizio Nazionale per la pastorale giovanile per i partecipanti alla Giornata Mondiale di Madrid.
“La GMG è un pellegrinaggio – spiega il responsabile del Servizio, don Nicolò Anselmi – ed ogni pellegrinaggio è caratterizzato da momenti comunitari e momenti personali, di fraternità con gli amici e di intimità con Dio: la nostra speranza è che questo Vademecum possa essere utile in ambedue i momenti, sia quando saranno in mezzo a tanta gente, a cantare, a ridere, a pregare, sia quando torneranno a casa e da soli, con Dio, ne ascolteranno la voce o parlaranno con lui”.
“Stare con i giovani è sempre un dono perché è una iniezione di vitalità e di autenticità” scrive il Card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI nell’Introduzione, e aggiunge:”Non è solo per il ricordo di tanti giorni trascorsi insieme in montagna sotto le tende o in parrocchia negli incontri di gruppo, ma per la convinzione che il dialogo tra le generazioni è il segreto della vera educazione. E a Madrid nei prossimi giorni vivremo insieme un dialogo a più voci che condurrà sicuramente a percepire se stessi come radicati e fondati in Cristo”.
Un duplice dialogo, spiega il Cardinale: “Il primo dialogo che si attiverà è quello con la propria anima che si risveglia sempre di nuovo quando esce dalla solita vita e si dispone a vivere una situazione inedita, lontano dalle solite cose, in un contesto essenziale e orientato a ciò che conta. La GMG è un’occasione per riscoprire i tempi del silenzio e dell’ascolto e dunque per decidersi non prima di aver scelto veramente. Attraverso le catechesi, la preghiera personale, l’Eucaristia, l’adorazione silenziosa e la confessione sacramentale, sarete invitati a far spazio all’azione di Dio senza frapporre ostacoli, creando le condizioni che vi aiuteranno anche nel discernimento sulla scelta di vita. Avremo tutti una guida insuperabile nell’ascolto e nella meditazione della Parola di Dio. Mi riferisco al fatto che troveremo nelle parole profonde e semplici del Santo Padre l’orientamento necessario per comprendere la nostra vita e per orientarci in questo difficile passaggio storico: a volte siamo tentati di abbandonarci al peggio mentre occorre conservare la speranza di costruire insieme un mondo a dimensione dell’uomo, cioè sulla misura di Cristo.
“Il secondo dialogoèquello che si svilupperà tra tutti voi, giovani provenienti da ogni parte del nostro Paese e del pianeta. Sarà un momento di confronto culturale e di arricchimento reciproco che non tarderà ad assumere i mille colori della festa e della condivisione. In un mondo che è ancora diviso profondamente e che spesso vive lancinanti conflitti economici e politici e spesso guerre dimenticate, mostrare che è possibile stare insieme in nome della comune fede cristiana è un segno di speranza e una prova della forza umanizzante del Vangelo. Mi auguro che tornando a casa sappiate conservare questa apertura universale che è una delle note distintive della nostra identità credente che è appunto ‘cattolica’ perché radicata su Dio”.