A 25 anni dallo storico incontro promosso da Giovanni Paolo II, giovedì 27 ottobre si è svolta ad Assisi la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo, “Pellegrini della verità, pellegrini della pace”.
Sullo sfondo della Porziuncola, luogo dove visse e morì Francesco d’Assisi, i leader religiosi hanno portato le loro testimonianze di pace, introdotte dal card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace: gli anni trascorsi “hanno ampiamente dimostrato il nostro senso di fraternità e di solidarietà”, anche se sono stati “pieni di sfide sul senso dell’uomo e della storia”.
A turno hanno quindi preso la parola i leader religiosi dai quali è giunta una unanime condanna della violenza e della guerra, soprattutto se condotte in nome di Dio.
In conclusione, Benedetto XVI ha ribadito come la Chiesa cattolica “non desisterà dalla lotta contro la violenza, dal suo impegno per la pace nel mondo”. Se rispetto a 25 anni fa il Muro è caduto, altri ne sono sorti, in quanto – ha spiegato il Papa – “il mondo della libertà si è rivelato in gran parte senza orientamento” e “la discordia assume nuovi e spaventosi volti”.
Il Papa ha riconosciuto che “nella storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza, ma è assolutamente chiaro che questo è stato un utilizzo abusivo della fede cristiana”.
Benedetto XVI ha quindi affermato: “Il ‘no’ a Dio ha prodotto crudeltà e una violenza senza misura, che è stata possibile solo perché l’uomo non riconosceva più alcuna norma e alcun giudice al di sopra di sé”. Infine, si è rivolto a quanti “non è stato dato il dono del poter credere e che, tuttavia, sono alla ricerca di Dio”, definendoli “pellegrini della verità, pellegrini della pace”.