Dagli auguri a Papa Francesco per il suo terzo anniversario di Pontificato, alle sanguinarie persecuzioni religiose, dal tragico esodo di migranti e rifugiati ai violenti scenari africani e mediorientali, che suggeriscono prudente ponderazione e non avventure sconsiderate: il Card. Angelo Bagnasco ha aperto, a Genova, i lavori del Consiglio Permanente (14-16 marzo) con una prolusione nella quale si sofferma anche sul faticoso cammino dell’Italia per uscire dalla crisi, sul suo inverno demografico e sui rischi di una deriva individualista.
“Al Santo Padre Francesco – ha detto Bagnasco – inviamo con affetto il nostro augurio più cordiale per il suo terzo anno di Pontificato: mentre Gli assicuriamo la nostra leale obbedienza e la nostra fervente preghiera, ho la gioia di comunicarvi che anche quest’anno ci farà dono della sua presenza all’Assemblea Generale di maggio, dove aprirà i lavori”.
“Nelle nostre comunità – ha poi ricordato parlando dell’emergenza migranti – sono stati accolti circa quarantacinquemila immigrati, compresi quanti in questi giorni arrivano a noi attraverso i corridoi umanitari. Ormai, però, è chiaro che si impone la fase dei processi di vera integrazione, processi che richiedono onestà, tempi rapidi, regole, buona volontà e fiducia da parte di tutti”.
Riferendosi poi al travagliato scenario internazionale, appesantito dai sanguinosi attentati di ieri in Turchia e in Costa d’Avorio, ha paventato interrogativi che “suggeriscono – anche alla luce delle responsabilità passate – non avventure sconsiderate, ma prudente ponderazione” ed ha assicurato “preghiera perché tutte le parti in causa, a cominciare dai più fragili ed esposti, possano trovare strade di giustizia, sicurezza e pace”.
Infine, di fronte ad una situazione italiana che appare “complessa, spesso anche litigiosa e distratta”, il Presidente della Cei ha auspicato un tempo di “grande responsabilità, perché i germogli possano diventare presto raccolto abbondante, perché l’occupazione, la famiglia e lo stato sociale siano a portata di tutti, specialmente dei giovani che hanno diritto di farsi la propria famiglia”.