“Le vicende di questi giorni ci dicono che c’è un estremo bisogno di una nuova generazione di cristiani capaci di creare una civiltà non dominata e fondata sulla finanza, sul denaro ma sull’Amore”. L’affermazione di mons. Simone Giusti, vescovo di Livorno, diventa un appello accorato ai giovani che, con attenzione, lo ascoltano. E li sprona ad impegnarsi, rassicurandoli: questi non sono “sogni”. Perché “chi ama sa creare cose nuove e stupende come un bambino o una sinfonia, un Sagrada Famiglia o una nuova economia”. Tanti uomini e donne, ad esempio, “sono già al lavoro in Europa come in Asia in America come in Africa e nuovi comprensori economici stanno sorgendo, un nuovo modo di vivere i rapporti di lavoro e l’economia sta facendosi strada”.
Essere cristiani infatti non significa essere avulsi dalla realtà: “Credere in Dio è credere nell’amore, in un amore concreto, visibile, storicamente tangibile e capace di trasformare radicalmente il mondo”. Come hanno fatto Gesù, Giovanni Paolo II, “l’inventore delle Gmg e con lui quella piccola grande donna dal nome di madre Teresa e con loro di una schiera incalcolabile di giovani e adulti, non ultima Chiara Badano o Padre Vismara”. “Sono testimoni d’amore”, ha detto mons. Giusti sottolineando che “ci manifestano la vivezza e la bellezza dell’amore”. “L’amore esiste – ha aggiunto – e noi l’abbiamo incontrato e ciò che abbiamo visto, udito l’annunciamo a voi: Dio è amore”. Ecco dunque che “vivere amando è possibile e tremendamente bello: sperimentare per credere”.
“A tutti gli inquieti, a tutti i sonnambuli che cercano nelle notti d’estate quello che non sanno trovare con la luce del sole – ha continuato – noi diciamo: è troppo bello vivere e amare”. “Per possedere la vita e l’amore – ha ricordato il Catechista – non sono necessarie né ricchezze né potere, è però necessario avere il coraggio di credere in ciò che il tuo cuore e la tua intelligenza ti dicono: l’importante è la vita, l’importante è l’amore”. E la vita, ha concluso, “è Cristo, l’Amore è Dio: trovato Cristo Gesù hai trovato entrambi e potrai dire anche tu: non sono più io che vivo ma Cristo che vive in me, non sono più io che vivo ma la Vita e l’Amore che mi abitano”.