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Professione e missione,
ingredienti quotidiani

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“La scuola cattolica rappresenta un luogo ideale per l’intreccio di alleanze educative, in cui riconciliare famiglie e nuove generazioni aperte alla fede cristiana, nella determinazione fondata e coraggiosa di poter vivere una vita buona anche in questo mondo e in questo tempo”.
Con queste parole Mons. Mariano Crociata ha aperto venerdì 17 febbraio a Roma – presso il Centro Congressi dell’Arciconfraternita di S. Omobono (via Aurelia, 773) – il Convegno nazionale “Educare alla vita buona del Vangelo a scuola e nella Formazione Professionale”, organizzato dal Centro Studi per la Scuola Cattolica (CSSC).
“Tre condizioni possono aiutare ad assumere questo ruolo e a svolgerne il compito corrispondente – ha aggiunto: “Innanzitutto, la qualità della sua proposta umana ed educativa – nella logica di una scuola pubblica in grado di competere con tutte le altre proposte educative – dovrebbe essere sempre più idonea a richiamare l’attenzione di mondi sociali e culturali ben oltre i confini confessionali. In secondo luogo, il punto nevralgico della sua strutturazione come comunità educante dovrebbe essere rappresentato dalle figure degli adulti che vi operano, a cominciare dai docenti a finire ai genitori, consapevoli di giocare un ruolo di modello e non solo di svolgere una funzione. Infine ci è chiesto – e in questo tutti siamo chiamati a metterci in gioco – di promuovere una cultura della libertà educativa che non sia rivendicazione di parte, ma difesa e promozione del tutto della persona”.
Nella sua relazione il Segretario Generale della CEI ha presentato la proposta culturale ed educativa della Chiesa italiana, riconducendola al carattere missionario e evangelizzatore della fede e dell’appartenenza ecclesiale.
“L’educazione si presenta intimamente coerente con la riscoperta centralità della persona nell’azione pastorale – ha detto –; è la prima basilare dimensione della cura della persona nella specificità della sua condizione individuale e sociale e nella configurazione del suo profilo credente”.
Alla luce degli Orientamenti pastorali del decennio, mons. Crociata che “la proposta culturale ed educativa cristiana ha un modello antropologico che è l’evento cristologico e la sua forma personale compiuta in Gesù di Nazaret. Ma esso, conformemente alla natura dell’esperienza cristiana, non si limita a indicare e offrire questo pur insuperabile vertice, sa piuttosto di dover indicare allo stesso tempo il luogo pedagogico e il tragitto del suo perseguimento, e cioè la comunità ecclesiale, evento sacramentale in cui l’umano viene continuamente trasfigurato per essere conformato a Cristo stesso”.
Soffermandosi, quindi, sul titolo del documento dei Vescovi, ha aggiunto: “La vita buona codifica l’immagine di una vita riuscita perché adeguata all’integrità dell’umano, che Cristo incarna, rivela, comunica, in una relazione compiuta con sé, con gli altri, con la realtà tutta perché innanzitutto con Dio”.
Nel suo saluto, don Maurizio Viviani, Presidente del CSSC, non ha usato mezzi termini: “La Scuola Cattolica per noi è ragione di vita; è un ingrediente della nostra vita quotidiana; è il luogo in cui deponiamo un seme, con la speranza del seminatore della parabola di Gesù (Lc 8,5); è un nutrimento quotidiano, per sostenere corpo e anima nel cammino della vita; è un alimento con cui desideriamo nutrire quanti ne fanno parte: dirigenti scolastici, insegnanti e docenti, genitori e famiglie, personale tecnico–amministrativo e ausiliario, comunità cristiane e comunità civili. In senso lato, si può parlare di Scuola Cattolica come «pane quotidiano».
Un pane – ha aggiunto – che “per noi è un impasto di professione e di missione; è una delle sorgenti della nostra spiritualità educativa”.
Il programma prevede, quindi, la relazione di Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara, su “Le sfide della cultura e della società contemporanee alla scuola e all’educazione”.
Sabato 18 interverranno Giuseppe De Rita, Presidente del CENSIS (“Il Contesto scolastico/formativo: dinamiche socio-culturali in atto”), Giuseppe Savagnone, Direttore dell’Ufficio per la pastorale della cultura della Diocesi di Palermo (“Il coraggio di educare: esigenza, compito e responsabilità educativa”), Giorgio Chiosso, dell’Università di Torino (“Fare cultura scolastica alla luce del Vangelo”). Nel pomeriggio sarà la volta di Redi Sante Di Pol, dell’Università di Torino e Presidente Nazionale della Federazione Italiana Scuole Materne (“La scuola cattolica alla prova dei laici”), di Giulio M. Salerno dell’Università di Macerata (“Autonomia e libertà”) e di Dario Nicoli dell’Università Cattolica di Brescia (“Educazione e lavoro”).
Domenica 19 le ultime due relazioni: “Associazionismo e sussidiarietà nella scuola cattolica” (Onorato Grassi, dell’Università LUMSA di Roma) e “Linee operative per un progetto educativo” (don Carlo Nanni, Rettore dell’Università Pontificia Salesiana).
17 Febbraio 2012

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