A Roma, presso l’Istituto Internazionale delle Figlie di Maria Ausiliatrice Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI, è intervenuto ad un incontro formativo per le religiose salesiane sul tema “Cultura dell’incontro e Amoris Laetitia (Famiglia, Chiesa, educazione): una lettura teologico-antropologica”.
“Se l’Amoris laetitia ha come destinataria tutta la Chiesa – ha detto Mons. Galantino – vuol dire che quanto in essa si afferma non può ridursi a testo specialistico e comunque con destinatari selezionati. Tutti i battezzati, a seconda del proprio posto nella Chiesa, sono chiamati a coglierne il messaggio”.
“La soluzione – ha aggiunto poi – è imparare dalla famiglia: di solito i genitori, a meno che si tratti di despoti assoluti, non applicano le regole in modo categorico, senza distinzioni rispetto ai figli; cercano piuttosto di comprendere le tappe che ciascuno sta vivendo, sollevando dalle cadute e insegnando la pazienza come sguardo reciproco da percorrere tra fratelli. Nello stesso modo, da parte nostra, occorre apprendere l’arte della sapienza pastorale nei confronti di chi è uscito dalla porta della Chiesa e non la sente più come casa”.
“Nei casi in cui il matrimonio crolla, – ha proseguito poi – c’è evidentemente bisogno di una nuova presenza di Chiesa, più vicina alla gente. Una Chiesa samaritana. Tutti noi, anche le religiose, anche i sacerdoti, siamo grano e zizzania mescolati insieme”.
“Occorre allora che la Chiesa, – ha concluso Mons. Galantino – rinascendo dal realismo e dal coraggio delle donne, si riscopra Madre”.
In allegato il testo dell’intervento.