La Chiesa “non ha muscoli da esibire, ma piccole anfore da portare, anfore comunque capaci di dissetare la sete dei poveri nel corpo e nello spirito”. Le parole pronunciate dal Cardinale Bagnasco nell’omelia della Messa d’apertura del Congresso Eucaristico, giovedì sera, venerdì si fanno esperienza viva per le 46 delegazioni che, dopo aver celebrato l’Eucarestia nella Cattedrale, si riversano per tutta la città di Genova verso i luoghi in cui quotidianamente le 14 opere di misericordia spirituale e corporale si fanno vita cristiana vissuta.
Dalle carceri di Marassi e Pontedecimo agli ospedali Gaslini, Galliera e San Martino; dalle numerose mense per i poveri ai diversi centri di accoglienza per rifugiati, ragazze madri e anziani; dalle case famiglia alle comunità di recupero per tossicodipendenti: dopo la preghiera e il mandato missionario del Cardinale Bagnasco, insieme ai volontari genovesi anche i delegati di tutta Italia si recano nei luoghi dell’attenzione agli ultimi, per vivere con loro un momento di incontro e catechesi e per mettersi poi, concretamente, al loro servizio.
Nel pomeriggio, dopo l’arrivo di tutti i membri delle delegazioni dalle diocesi italiane, nelle basiliche dell’Annunziata, dell’Assunta e dell’Immacolata e nella chiesa di Santa Zita le celebrazioni penitenziali. In serata un concerto di musica sacra offerto dal coro e dall’orchestra del Teatro Carlo Felice.