A nome della Conferenza Episcopale Italiana, don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute, partecipa alla Messa di beatificazione dell’11 maggio, mentre il Segretario Generale, domenica 12 maggio alle 18.00, a Roma, presso la Chiesa del Suffragio (via Giulia, 59), dove riposa la salma, concelebra con il Card. Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, una S. Messa di ringraziamento.
Luigi Novarese nasce a Casale Monferrato (Alessandria) il 29 luglio 1914. Papa Giovanni Paolo II lo definisce “l’apostolo degli malati”. Infatti, pur lavorando nella Segreteria di Stato della Santa Sede (dal 1942 al 1970) e poi in Conferenza Episcopale Italiana (dal 1970 al 1977), impegna tutto se stesso nella lotta contro l’emarginazione dei disabili, che toglie dai ghetti in cui sono confinati e integra nella società.
Insegna loro un mestiere con l’obiettivo, nei limiti delle possibilità di ognuno, di renderli autonomi anche dal punto di vista economico. Dialoga senza complessi con la medicina, dimostrando l’efficacia terapeutica della motivazione spirituale nella cura del malato. Fonda case di cura, centri di assistenza, corsi professionali per disabili e infermi, insegnando loro a pensare e a vivere in modo nuovo la malattia.
Nel 1943 fonda la Lega Sacerdotale Mariana per venire in aiuto ai preti infermi, feriti o in gravi condizioni economiche a causa della guerra. Quattro anni dopo dà l’avvio al Centro Volontari della Sofferenza, l’associazione nella quale il sacerdote insegna agli ammalati a pensare in modo nuovo se stessi e la malattia. Nel 1950 don Luigi tiene a battesimo la fondazione dei Silenziosi Operai della Croce, «un’associazione di anime consacrate – uomini e donne, sacerdoti e laici – impegnate a illuminare gli ammalati sul senso cristiano del dolore e a sostenerli attraverso opere assistenziali e di recupero professionale». Nel 1952 inizia la costruzione della Casa Cuore Immacolato di Maria a Re (Verbania) che dal 1960 ospita ogni anno migliaia di ammalati per i corsi di Esercizi spirituali. Sempre nel 1952, allo scopo di rendere più efficace l’accompagnamento degli infermi, monsignor Novarese crea la quarta associazione, i Fratelli e Sorelle degli ammalati, persone sane che si inseriscono nell’apostolato del malato condividendo lo stesso programma spirituale e sostenendolo nelle sue necessità.
Il 7 ottobre 1957 mons. Novarese riesce a stupire le gerarchie ecclesiastiche, organizzando il più grande raduno di infermi, mai realizzato prima di allora, all’interno della Santa Sede, portando 7mila malati in udienza da papa Pio XII nel Cortile del Belvedere. Settemila fedeli in barella e in carrozzella provenienti da tutta l’Italia e dal Canton Ticino, in un’adunata che commuove profondamente Papa Pacelli.
La sua vita terrena si conclude il 20 luglio 1984 a Rocca Priora, località vicino a Roma, dove si trova per un tempo di convalescenza. La salma riposa a Roma nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in via Giulia 59.