«Quale modello di Chiesa presenta la Lumen Gentium?» si è chiesto il Segretario Generale, rifacendosi alle animate controversie del dibattito post-conciliare: «Allo scopo di approssimarci al modello di Chiesa che cerchiamo, dobbiamo ragionevolmente attenerci alla struttura della costituzione dogmatica e secondo all’integrità dei suoi contenuti così come essa è uscita dall’approvazione dei Padri conciliari.
«Ciò comporta due conseguenze – ha spiegato -: la prima vuole che i temi e il loro ordine organizzativo all’interno del documento siano tenuti nel debito conto; la seconda invita a ripercorrere il dibattito ermeneutico per ritrovare le fila di un tessuto che si tiene insieme e perciò chiede di integrare, e non contrapporre, le categorie di volta in volta messe in evidenza e talora perfino assolutizzate».