La nave italiana Montecristo, sequestrata lunedì mattina dai pirati, è stata liberata martedì 11 ottobre grazie ad un blitz delle forze speciali inglesi: i pirati si sono arresi.
In un comunicato, la Fondazione Migrantes insieme alla soddisfazione per l’esito dell’operazione, esprime la preoccupazione “per i marittimi delle altre navi ancora sequestrate, soprattutto la Savina Caylyn e la Rosalia D’Amato, affinché non avvenga una ritorsione su di loro da parte dei pirati. Ogni strumento e azione di forza rischia, infatti, di ingenerare reazioni incontrollate”.
Nel comunicato, “Migrantes si augura che, per la sicurezza in mare, continuino gli accordi fra Stati, fondati su una effettiva cooperazione internazionale allo sviluppo, ma anche sulla tutela dei lavoratori marittimi, sempre più lavoratori immigrati”.
Come osserva ancora la Fondazione, rumeni, cinesi, albanesi, filippini, ucraini, tunisini, indiani sono tra gli immigrati più presenti nel lavoro marittimo: “Questa sempre più numerosa presenza spesso soffre i maggiori disagi e, al tempo stesso, le più frequenti discriminazioni e limitazioni sui diritti dei lavoratori”.