La presentazione dell’VIII Rapporto Italiani nel Mondo della Migrantes, giovedì 3 ottobre è stata introdotta dalle sofferte parole del vescovo di Agrigento, Mons. Francesco Montenegro, Presidente della CEMi (Commissione Episcopale delle Migrazioni) e della Migrantes: “Non c’è luogo e occasione migliore di questo incontro in cui parliamo della nuova emigrazione italiana per ricordare la tragedia che ha visto Lampedusa ancora una volta al centro: il naufragio di una nave con 500 persone, donne e uomini, giovani e bambini. Ormai si contano 100 tra morti e, se saranno confermate le stime di una presenza di 500 persone sulla nave, i dispersi sono 250. Oggi qui vogliamo dire il nostro dolore e la nostra rabbia per questa tragedia che non ci può lasciare indifferenti”.
Il Mediterraneo continua a restituire morti, anche bambini. “E’ una tragedia che chiede all’Italia di rendersi capofila in Europa per una nuova Conferenza del Mediterraneo, sul modello di quella voluta negli anni ’50 da Giorgio la Pira per il Medio Oriente – afferma Mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Migrantes –; Conferenza che affronti il rafforzamento di navi e strumenti di monitoraggio del Mediterraneo concordandole con tutti i Paesi che si affacciano sulle coste sul Mare Nostrum.
“Dalla tragedia viene un monito a non dimenticare i due drammatici fronti delle partenze dei rifugiati e delle vittime di tratta: il Nord Africa e la Siria – continua Mons. Perego –, due fronti diversi che chiedono di non essere dimenticati, perché le primavere arabe non nascondano il dramma di molti lavoratori e famiglie del Centro e del Corno d’ Africa e quello di molti rifugiati e richiedenti asilo che fuggono dalla guerra in Siria. E’ il tempo in cui si misura se l’Europa è veramente una casa comune, dove anche i drammi sono affrontati insieme e dove la ‘la democrazia compiuta’ ricordata da Papa Francesco nel Messaggio per la prossima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato è reale se caratterizzata da una rinnovata e forte attenzione ai diritti dei lavoratori, dei richiedenti asilo e delle loro famiglie.
“Di fronte alle tragedie del mare di questi ultimi giorni – conclude Mons. Perego – la visita di Papa Francesco a Lampedusa prima e al Centro Astalli dopo, indicano anche le strade del nostro impegno ecclesiale: non essere indifferenti, ma vicini, perché le nostre comunità siano aperte all’accoglienza e alla tutela di chi è costretto a mettersi in cammino”.
Lunedì il Presidente e il Direttore della Migrantes saranno a Lampedusa insieme con il direttore di Caritas Italiana per un incontro con la rete anche delle Caritas di Sicilia per rafforzare la rete di solidarietà nelle città e diocesi mete di sbarchi, che hanno superato le 35.000 persone.