Sono trascorsi cent’anni da quando, in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, Benedetto XV istituì la Giornata dei Migranti. Domenica 19 gennaio l’appuntamento si rinnova, mentre le 23 guerre in corso generano milioni di nuovi rifugiati e profughi.
“Purtroppo spesso si sostituisce alla solidarietà e alla fraternità la diffidenza, la chiusura, il rifiuto, la discriminazione, l’esclusione, lo sfruttamento, la schiavitù. S’invoca la salvaguardia di una cultura, di un’identità, la precedenza sul lavoro o la sicurezza per lasciare fuori dalle porte dei nostri Paesi persone e famiglie in fuga”, osserva Mons. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento e Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni. Di qui la proposta, aggiunge il Vescovo, di “sette parole, che diano qualità alla nostra evangelizzazione e alla nostra democrazia; sette parole per un mondo migliore: incontro, accoglienza, ospitalità, tutela, condivisione, dialogo, rispetto delle differenze”.
A sua volta, mons. Giancarlo Perego, direttore di Migrantes evidenzia come questo nuovo vocabolario appartenga già al tessuto più vivo della società: “La ricca e fruttuosa collaborazione tra gli 8.000 comuni italiani, le parrocchie e le diocesi, l’associazionismo e il mondo del volontariato italiano, la disponibilità all’accoglienza di centinaia di famiglie hanno in questi anni sostituito la carenza e l’incapacità di organizzare un progetto organico e strutturato di accoglienza dei richiedenti asilo e la necessaria e particolare attenzione ai minori non accompagnati e alle famiglie”.
Servono parole e gesti che imparino ed esprimano la differenza, come ricorda papa Francesco: “Se da una parte le migrazioni denunciano spesso carenze e lacune degli Stati e della Comunità internazionale, dall’altra rivelano anche l’aspirazione dell’umanità a vivere l’unità nel rispetto delle differenze, l’accoglienza e l’ospitalità che permettano l’equa condivisione dei beni della terra, la tutela e la promozione della dignità e della centralità di ogni essere umano”.
La Giornata, che viene celebrata in tutte le parrocchie domenica 19 gennaio, ha un'attenzione particolare nel Triveneto, a motivo della sua particolare storia migratoria. La Messa, trasmessa da Rai Uno, è dalla chiesa parrocchiale del S. Cuore di Mestre e viene presieduta dal patriarca di Venezia, S.E. Mons. Francesco Moraglia.