Da sabato 21 a mercoledì 25 aprile a Roma presso la
Domus Mariae Palazzo Carpegna (via Aurelia, 481) si svolge il XXV Corso di formazione nazionale del
Progetto Policoro, rivolto ai direttori diocesani e agli animatori di comunità delle 100 diocesi coinvolte nell’esperienza ecclesiale promossa, già dal 1995, da Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, Servizio Nazionale per la pastorale giovanile e Caritas Italiana.
“Il Progetto Policoro: laboratorio di speranza per l’intero Paese” è il messaggio lanciato in apertura dagli organizzatori. Tra le proposte, approfondimenti sulla Dottrina sociale della Chiesa in relazione alla vita economica, alla comunità politica e alla promozione della pace e laboratori su accoglienza, centri servizi diocesani, sviluppo locale e microcredito.
Verrà donato alle diocesi l’“ABC x ADC”, uno strumento utile per l’attività quotidiana dell’equipe diocesana composta dai direttori delle tre pastorali (sociale, giovanile e Caritas), dall’animatore di comunità, dai rappresentanti delle associazioni coinvolte, dagli esperti, dagli animatori senior.
“Esistono infinite discussioni sul da farsi di fronte alla crisi perché si abbia un’inversione di tendenza. Ma il fare da solo non risolve il problema – ha affermato mons. Angelo Casile, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro -: occorre lavorare insieme per evangelizzare il lavoro e la vita, educare e formare al lavoro dignitoso, esprimere insieme solidarietà e reciprocità”.
“La dimensione della speranza – ha aggiunto don Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana – è l’aspetto che maggiormente sta a cuore nella nostra azione pastorale, da tradurre in progetti e gesti concreti”.
“La fede è liberazione dalla paura – ha concluso mons. Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile -, e il Progetto Policoro è un invito per i giovani alla speranza, a buttarsi nella società affrontando le forze del male con la forza della fede”.