“È questa la porta del Signore. Apritemi le porte della giustizia. Per la tua grande misericordia entrerò nella tua casa, Signore”: dopo questi tre passaggi biblici, nel giorno dell’Immacolata Papa Francesco ha aperto la Porta Santa nella Basilica di San Pietro, sostando alcuni minuti in preghiera sulla soglia. Poi, per primo, ne ha varcato la soglia. Subito dopo di lui, il Papa emerito Benedetto XVI.
Poco prima, nell’omelia della S. Messa in Piazza San Pietro, il Papa ha ribadito che “Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio sarà sempre nella luce della sua misericordia”. E, riferendosi al gesto che avrebbe compiuto al termine della celebrazione, ha spiegato: “Entrare per quella Porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. È Lui che ci cerca, è Lui che ci viene incontro”.
Nell’omelia anche l’anniversario della conclusione del Concilio, quando Papa Francesco ha ricordato che “è stato un incontro, un vero incontro tra la Chiesa e gli uomini del nostro tempo”; “un incontro segnato dalla forza dello Spirito che spingeva la sua Chiesa a uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in se stessa, per riprendere con entusiasmo il cammino missionario”. In definitiva, “era la ripresa di un percorso per andare incontro ad ogni uomo là dove vive: nella sua città, nella sua casa, nel luogo di lavoro”; quindi, “un’altra porta che, cinquant’anni fa, i Padri del Concilio Vaticano II spalancarono verso il mondo”.
Il testo integrale dell’omelia.