Superati i 10 milioni di euro di offerte di cui oltre 7 milioni provenienti dalla colletta effettuata in tutte le parrocchie del Paese lo scorso 10 giugno per i progetti di Caritas Italiana per le popolazioni colpite dal terremoto dello scorso maggio in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Venerdì 24 agosto anche la Serie B scende in campo nella prima partita di campionato a sostegno delle iniziative di ricostruzione Caritas.
A seguito della raccolta in tutte le parrocchie
dello scorso 10 giugno, superano i 7 milioni di euro le offerte finora pervenute a Caritas Italiana per le attività di ricostruzione e di sostegno alle popolazioni colpite, ai quali vanno aggiunti i 3 milioni di euro subito stanziati dalla Conferenza Episcopale Italiana in fase di emergenza.
Da tutta Italia e anche dalle Caritas estere continuano ad arrivare manifestazioni di solidarietà e di sostegno. Prima della partita di questa sera Modena-Hellas Verona, che segna l’avvio del
campionato 2012-2013 Serie bwin, il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, consegnerà a Caritas Italiana la somma di 150mila euro raccolta in occasione delle otto gare di play off e play out disputate nella stagione 2011/12. La cifra servirà a finanziare una serie di interventi di riqualificazione su strutture sportive indicate da Caritas Italiana d’intesa con le Caritas diocesane coinvolte e le istituzioni locali, nell”ambito delle iniziative promosse dall”Istituto di Credito Sportivo.
E proprio per coordinare meglio i vari interventi di Caritas Italiana è stato attivato un centro di coordinamento a Mirandola, visitato da S.E. Mons. Giuseppe Merisi, Presidente di Caritas Italiana, il 14 agosto scorso, accompagnato dagli operatori presenti sul posto subito dopo il sisma.
Sono stati inoltre avviati i gemellaggi, che coinvolgono 185 parrocchie e 17 zone pastorali con l’impegno delle Delegazioni regionali Caritas di tutta Italia. Ogni delegazione regionale ha fatto varie visite nelle zone gemellate, incontrando i parroci, gli operatori pastorali e l”équipe Caritas per definire un percorso che durerà nel tempo e che sarà un cammino condiviso tra chiese sorelle. Per garantire risposte adeguate alle singole realtà su un territorio così ampio, si prevede la realizzazione in alcuni dei comuni maggiormente colpiti dei cosiddetti “Centri di Comunità”, (strutture polifunzionali per attività. liturgiche, sociali e ricreative), secondo quattro tipologie, da 150 a 330 mq, in riferimento alla popolazione e alle parrocchie coinvolte. Sono anche in progettazione strutture per servizi sociali e caritativi, servizi in risposta alle vecchie e nuove povertà, e fondamentale sarà anche la progettazione sociale per la ripresa socio-economica del territorio.