La prolusione con cui il Card. Angelo Bagnasco ha aperto i lavori della sessione invernale del Consiglio Permanente (Roma, 27-30 gennaio) introduce le tematiche allordine del giorno, prime fra tutte la rivisitazione dello Statuto della CEI, a partire dal ricco materiale pervenuto dalle sedici Conferenze episcopali regionali.
Il Cardinale, a nome dei Pastori della Chiesa che è in Italia, dà quindi voce a tanti che non hanno voce e volto, ma che sono il tessuto connettivo del Paese con il loro lavoro, la dedizione, lonestà. In particolare, fa appello perché la voce dei senza lavoro trovi risposte più efficaci, ricordando che la povertà è reale.
Inoltre, nel dare atto del lavoro di consultazione grande e capillare che le diocesi hanno svolto in vista del prossimo Sinodo, il Presidente della CEI ribadisce la necessità che la famiglia sia sostenuta da politiche più incisive ed efficaci anche in ordine alla natalità, difesa da tentativi di indebolimento e promossa sul piano culturale e mediatico senza discriminazioni ideologiche.
Una parola profondamente convinta e appassionata la prolusione la dedica alla scuola, innanzitutto rilevando ancora una volta la grave discriminazione per cui, nel nostro Paese, da un lato si riconosce la libertà educativa dei genitori, e dallaltro la si nega nei fatti. Inoltre, per sostenere limportanza della scuola tutta, delleducazione e della libertà educativa, invita coloro che a prescindere dal proprio credo sono convinti della posta in gioco a partecipare allevento pubblico del prossimo 10 maggio, in Piazza S. Pietro con Papa Francesco. Nel campo formativo, esorta a ripensare seriamente anche delle forme organiche di servizio civile, che siano delle tappe di vita e dei tirocini del «noi», cattedre pratiche di fraternità, di giustizia e di pace.
Lintervento del Cardinale Presidente è costruito alla luce dellEsortazione Apostolica Evangelii gaudium, testo di grande densità che invita, sospinge e guida la barca della Chiesa sulle onde della gioia evangelica. Un orizzonte che, nelle parole del Card. Bagnasco, capovolge i rapporti, il modo di guardarci, di stare insieme; supera ogni forma di intolleranza, e permette di accogliere fratelli e sorelle che per disperazione approdano sui nostri lidi, col desiderio di trovare una integrazione rispettosa e serena.
Nella giornata della memoria, il Cardinale ha voluto anche ribadire che la Chiesa italiana si stringe attorno ai fratelli ebrei perché la ferita incancellabile di quella tragedia sia di monito per tutti e si scongiurino episodi di intolleranza e di provocazione come accaduto di recente a Roma.